C’è il timore a Cava de’ Tirreni che ogni albero ad alto fusto possa cadere all’improvviso, dopo la tragedia costata la vita ad un 61enne oculista cavese, schiacciato da un albero secolare rovinato al suolo dalla villa comunale Falcone e Borsellino.
Un timore che procede sull’onda dell’emozione per l’accaduto ma che non trova fondamento nelle perizie effettuate dal Comune. Da più parti, ieri e questa mattina, sono giunte segnalazioni in particolare per uno di due maestosi alberi davanti alla scuola Giovanni XXIII e per il muro lesionato che lo sostiene. Una voce incontrollata parla di un pericolo caduta. Ed anche i due dirigenti scolastici, della Giovanni XXIII e del liceo Galdi, hanno chiesto di verificare la stabilità delle due piante che sovrastano l’ingresso di un istituto e la strada utilizzata per raggiungere l’altro. L’ingegnere Attanasio, responsabile settore verde pubblico del Comune, ha assicurato che le due piante sono state oggetto di una perizia di un agronomo ed anche di un sopralluogo del settore tecnico comunale che hanno scongiurato il pericolo del ribaltamento ossia della caduta. Per garantire una maggiore sicurezza, però, sarà effettuato un approfondimento sull’alberatutura con una perizia affidata ad un agronomo.
Al di là della caduta di questi giorni, è da ricordare che gli alberi monumentali metelliani hanno un valore storico e paesaggistico notevole e il loro abbattimento può e deve essere disposto solo ed esclusivamente se vi siano accertati motivi di pericolo per la sicurezza pubblica e non certo sull’onda di psicosi che durano alcune settimana. Anche quanto accaduto alla villa comunale Falcone e Borsellino sembra essere una tragedia imprevedibile, visto che tre agronomi diversi con metodologie diverse avevano redatto perizie che assicuravano l’assenza del pericolo di crollo, ma questo lo dovrà accertare l’inchiesta della procura di Nocera Inferiore.