Non c’è pace per il Comune di Roccapiemonte ed anche per lo stadio Ravaschieri, ormai chiuso per inagibilità da oltre 2 anni.
Sotto accusa i lavori per il ripristino della funzionalità e conseguente recupero dell’agibilità del “Duca Vincenzo Ravaschieri Fieschi”, lavori attesi con ansia soprattutto dai tifosi della Rocchese costretta da due campionati a giocare fuori dalle mura amiche con risultati deludenti,da bassifondi della classifica. “Il Comune avrebbe addirittura appaltato l’opera in una proprietà privata”- a sostenerlo l’avvocato Costantino Montesanto al quale si sono rivolti i proprietari delle varie unità immobiliari di Parco Antonietta, il complesso abitativo che confina con il campo sportivo e nelle cui pertinenze l’Ente vorrebbe realizzare le opere previste dai lavori, peraltro già appaltati con determina dirigenziale dello scorso 28 dicembre 2019. In effetti i proprietari di Parco Antonietta,che hanno adito le vie legali per tutelare i propri interessi, sostengono, suffragati dagli atti in loro possesso, che la scarpata che delimita l’area interna della lottizzazione ed il sovrastante rettangolo di gioco, appartenga appunto alla lottizzazione e sia dunque proprietà privata. Negli uffici comunali,invece, risulterebbe il contrario ed ossia che la proprietà appartenga al Comune in virtù di un atto di donazione. A non tornare, però, sarebbero le date, la vendita del terreno, compresa la scarpata, risulta antecedente alla donazione, in pratica non si sarebbe potuto donare al Comune ciò che non si possedeva più e se pure ciò sia stato fatto, non può certo considerarsi valido. Insomma una leggerezza amministrativa che rischia di fermare l’opera sulla quale la giunta Pagano punta particolarmente. Ma nel braccio di ferro giudiziario oltre a rivendicare la proprietà del suolo, l’avv. Montesanto contesta all’Ente anche le distanze perimetrali tra lo stabile ed il grosso muro previsto dal progetto dell’amministrazione Pagano.
I proprietari di Parco Antonietta, il cui amministratore condominiale sarebbe proprio il vice sindaco del Comune di Roccapiemonte che non è riuscito a mediare tra le parti e ad evitare il contenzioso, non vogliono quella che hanno definito una muraglia cinese spropositata e assurda. Infatti a poca distanza da alcune unità abitative il Comune intende innalzare un grosso muro di contenimento che consentirà di allargare il campo ma – sostengono dal Comune-anche di mettere in sicurezza la scarpata stessa che l’Ente dice essere a rischio frana, nonostante in oltre 30 anni non abbia mai dato segnali di cedimento e vi siano anche tanti alberi che con le loro radici pluridecennali contribuiscono a rendere solido il tutto. Il campo sportivo cittadino risulta inagibile dal 4 agosto 2017, quando un forte temporale estivo provocò il dilavamento della scarpata che delimita lo stadio nella zona che ospita la panchina avversaria.Dopo aver tentato inutilmente di recuperare i danni da un eventuale riconoscimento di calamità naturale da parte della Regione, riconoscimento mai arrivato, la giunta Pagano ha poi cercato di reperire fondi extra comunali, ma anche questa strada è risultata fallimentare. Alla fine l’ultima spiaggia è rimasta quella di utilizzare gli ultimi soldi rimasti al Comune, scegliendo quindi di destinare tutti i residui dei mutui per oltre 350 mila euro alla realizzazione della mastodontica opera. Approfittando del piccolo dilavamento che l’Ente poteva ripristinare in breve tempo e con poche migliaia di euro, riconsegnando subito il campo al paese ed alla Rocchese che negli ultimi anni purtroppo continua inesorabilmente a perdere consistenza di gioco e partite, l’amministrazione Pagano che ha da sempre posto tra i suoi principali obiettivi la realizzazione di un campo di calcio più grande e più bello, ha deciso di approfittare del piccolo danno per intervenire con un progetto che consentirà di ingrandire lo stadio. Il progetto prevede infatti l’allargamento del rettangolo di gioco attraverso il riempimento della scarpata e la realizzazione di un grosso muro che gli appartamenti del primo piano del Parco Antonietta si ritroverebbero proprio dinanzi alle finestre. Ora tutto dipenderà dal contenzioso in atto e dall’accertamento della proprietà. Dopo aver messo in piedi una procedura importante, dopo aver avuto il via libera ad utilizzare i residui dei mutui, dopo il bando di gara e l’aggiudica dei lavori, il Comune ma anche i tanti tifosi, attendevano l’avvio dei lavori che ora potrebbero non partire mai. Un nuovo capitolo in una storia infinita.