Pagani. In consiglio novità sul ciclo rifiuti, nuove tariffe e nuova gestione. Sul dissesto, dubbi delle opposizioni

Sarà una impegnativa domenica consiliare

Torna in aula, in seduta urgente e straordinaria, il pubblico consesso di Pagani. All’ordine del giorno tre i punti candelarizzati: il recupero di personale in forza alla Pagani servizi, il dissesto finanziario relativo alla gestione dell’ente dal primo gennaio e il regolamento per i tributi sui rifiuti e sul servizio Tari. La seduta è stata convocata per il 29 dicembre alle ore 9 e in seconda convocazione il 30 alle ore 10.

Banco di prova, della tenuta della maggioranza, sarà l’approvazione del regolamento per l’istituzione e l’applicazione del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi ‐ Tares.

Il provvedimento n.122, che sarà sottoposto ai consiglieri comunali, consta di vari aspetti:
– il Comune di Pagani applica dal primo gennaio le regole e la disciplina afferente gli Enti in dissesto finanziario (in particolare sul ciclo rifiuti);
– sempre dal primo gennaio applica in riferimento alla gestione e riscossione della tariffa del ciclo rifiuti i dettami della legge 147 del 2013 ed il regolamento ministeriale approvato con decreto del 30 aprile 2017;
– la gestione e la riscossione tassa rifiuti 2020  trasferita alla Pagani ambiente;
– modifica ed integrazione regolamento imposta unica comunale capitolo 4.

Inoltre, il consiglio dovrebbe provvedere con successivi e diversi atti deliberativi, da adottarsi entro il 10 gennaio 2020, ad approvare e determinare:
– il piano finanziario ciclo dei rifiuti;
– le tariffe da applicare per il 2020;
– e rimodulare il contratto con la Pagani ambiente.

Sul dissesto finanziario, altro punto in discussione, nutre perplessità una parte dell’opposizione. I tempi, secondo alcuni consiglieri di minoranza, sembrano non essere in linea con la normativa vigente. In effetti, il comma 2 dell’articolo 246 del Testo unico degli enti locali, recita: “La deliberazione dello stato di dissesto è trasmessa, entro 5 giorni dalla data di esecutività, al Ministero dell’Interno ed alla Procura regionale presso la Corte dei Conti, competente per territorio, unitamente alla relazione dell’organo di revisione. Secondo la maggioranza, il ministero avrebbe invece già recepito e chiesto una relazione sul passivo di Palazzo San Carlo, e che la procedura di dissesto è in essere. 

Giuseppe Colamonaco

loading ads