La sfilata delle ambulanze per l’elezione di Franco Alfieri finisce in un provvedimento di sequestro emesso dal tribunale di Salerno e scatena un terremoto politico e non solo. Nei guai sono 14 persone, che gravitano attorno al mondo dell’associazione riconducibile, secondo gli inquirenti, a Roberto Squecco e che si occupa di trasporto infermi a Capaccio, Agropoli e Acerno.
I 14 sott’inchiesta sono lo stesso Squecco (condannato in appello per tentata estorisone con il metodo mafioso e indagato e non condannato a suo tempo per essere vicino al clan dei Marandino), la moglie Stefania Nobili, consigliere comunale di maggioranza, loro familiari, prestanome e collaboratori nell’associazione. Questa mattina è partito il sequestro di 23 ambulanze, un lido e un immobile tra Capaccio e zone limitrofe. La Squadra Mobile di Salerno ha dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Salerno, su conforme richiesta di questa Procura, nei confronti dei legali rappresentanti di società operanti nel settore del “servizio 118” ovvero dedite al trasporto e soccorso infermi in convenzione con l’Azienda Sanitaria Locale di Salerno, ritenuti gravemente indiziati dei reati di trasferimento fraudolento di valori (art. 512 bis cp), peculato d’uso (art. 314 cp), interruzione di pubblico servizio (art. 340 cp), favoreggiamento personale (art. 378 cp), disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone (art. 659 cp), emissione di fatture false per operazioni inesistenti (art.8 D.Lgs. 74/2000). Il provvedimento cautelare eseguito ha riguardato i beni strumentali delle predette di associazioni di volontariato, ed in particolare 23 automezzi, di cui 20 ambulanze già utilizzate dalle associazioni per appalti/affidamenti in convenzione con l’A.S.L. di Salerno, attribuite a società e associazioni terze, ma di fatto riconducibili a Roberto Squecco (gravato da misura di prevenzione patrimoniale). Sono stati altresì sottoposti a sequestro il lido Kennedy a Capaccio nonché un’area e relativo immobile a Licinella, già confiscati alla criminalità organizzata e dal Comune dati in affidamento a persone vicine a Squecco. Le indagini sono state avviate a seguito dei fatti occorsi nella notte tra il 9 e 10 giugno 2019, all’esito della elezione del Sindaco del comune di Capaccio-Paestum, allorquando furono organizzati festeggiamenti sulla pubblica via da parte di centinaia di sostenitori del neo eletto. Nell’occasione fu predisposto un corteo per le strade del centro cittadino di Capaccioo con automezzi, che seguivano un mezzo pesante con cartellonistica pubblicitaria del neo eletto Sindaco tra cui anche numerose autoambulanze con segnalatori visivi di emergenza (lampeggianti) edispositivi sonori accesi. Alcuni astanti presenti sul luogo registrarono il corteo di veicoli che in poche ore, fece il giro del web diventando notizia di stampa di rilievo nazionale. Sono state, altresì, eseguite perquisizioni domiciliari presso private abitazioni, le sedi delle società e presso gli uffici pubblici dell’A.S.L. di Salerno, notificando le informazioni di garanzia a tutti gli odierni indagati.
Le indagini presero le mosse dalla denuncia del consigliere regionale di M5S, Michele Cammarano. “Non lo scopriamo certo oggi che il comune di Capaccio sia uno dei tanti feudi di un territorio sotto l’egida di un sistema alimentato da un intramontabile fenomeno di clientele e favori. Lo stesso sistema che da vent’anni favorisce elezioni bulgare a personaggi come Franco Alfieri. Il corteo delle ambulanze per celebrare la vittoria del “re delle fritture” di De Luca è solo un esempio, tra i tanti, di come protagonisti e comprimari di questo sistema si sentano a tal punto impuniti da mettere a repentaglio vite umane, impiegando mezzi del 118 per i festeggiamenti a sirene spiegate di un sindaco appena eletto. L’indagine di oggi conferma il principale dei sospetti che abbiamo formulato quando, per primi, abbiamo denunciato il vergognoso carosello della notte del 9 giugno a Capaccio. Ovvero, che tra quei mezzi di soccorso ce n’erano anche alcuni che avrebbero dovuto stazionare h24 nelle apposite aree di sosta, per essere immediatamente a disposizione in casi di emergenza”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano, dalla cui denuncia pubblica è scaturita l’indagine che vede coinvolte 18 persone. “Ci stupisce che, di fronte a episodi gravissimi come il carosello delle ambulanze, gestite da società riconducibili a un condannato per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, siamo stati l’unica forza politica ad avere il coraggio di denunciare, dando vita a indagini che stanno mettendo in luce un fenomeno più grave del corteo stesso. Nipoti, parenti, amici, ex mogli presunti intestatari fittizi di società in convenzione con l’Asl, per un’indagine che vede coinvolgi addirittura dirigenti sanitari. Tutto scaturito – conclude Cammarano – da una scellerata notte di festeggiamenti messi in piedi per rimarcare il sostegno a un uomo che più di ogni altro rappresenta l’emblema del sistema De Luca”.