10 anni fa l’attentato di Kabul nel quale perse la vita Massimiliano Randino

Oggi a Cava una cerimonia religiosa in memoria del giovane paracadutista della Folgore.

Oggi a Cava de’Tirreni, nel decimo anniversario della scomparsa, sarà ricordato il giovane caporal maggiore Massimiliano Randino, in forza al 183º Reggimento paracadutisti “Nembo” della Brigata paracadutisti “Folgore” di Pistoia, e scomparso tragicamente il 17 settembre 2009 durante un attentato kamikaze a Kabul. Il ricordo del parà, originario di Cava ma residente da anni alla frazione Pucciano di Nocera Superiore, è ancora vivo nel cuore di chi lo ha amato e ancora soffre per una giovane vita sacrificata sull’altare della Patria in nome della libertà e della pace tra i popoli. Il giovane eroe sarà ricordato oggi alle 18 nel corso della celebrazione di una santa Messa che si svolgerà nella Basilica Pontificia di Santa Maria Incoronata dell’Olmo a Cava de’Tirreni . Ad officiare la cerimonia religiosa sarà il cappellano militare don Claudio Mancusi alla presenza di numerose autorità civili e militari tra cui i comandanti delle caserme di Nocera Inferiore e Salerno. Oltre ai familiari, la madre, la sorella ed il fratello di Massimiliano, saranno presenti anche tanti amici e colleghi che non hanno dimenticato il valoroso militare italiano. Alla cerimonia di oggi parteciperà anche Ferdinando Buono di Napoli, scampato miracolosamente al tragico attentato di 10 anni fa a Kabul e Gianfranco Paglia, gravemente ferito alla colonna vertebrale a Mogadiscio nel 1993, insignito della medaglia d’oro al valor militare e la cui storia ha ispirato la fiction Rai “Le ali”.

Era il 17 settembre del 2009 quando Massimiliano Randino, di soli 32 anni, era a bordo di uno dei due blindati Lince in servizio di scorta, intorno a mezzogiorno ora locale vengono affiancati da un’autobomba imbottita di tritolo che non lascia scampo ai giovani militari italiani della Folgore, moriranno in sei, oltre a numerosi civili afgani. Massimiliano Randino è stato insignito della Croce d’Onore alla memoria, due strade portano il suo nome, una a Sarno e l’altra a Cava de’Tirreni a confine con Nocera Superiore, qui invece gli è stata intitolata la locale sezione della Croce Rossa Italiana mentre in Provincia a Salerno una sala porta il nome del giovane pacadutista. Dopo 10 anni il dolore dei familiari è immutato ma sanno che a vegliare su di loro c’è un grande e valoroso eroe.

Luisa Trezza

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