Quella del fiume Sarno e dei suoi affluenti che attraversano, lambiscono e ammorbano con il loro carico di veleni ben 39 comuni, di cui 18 in provincia di Salerno, 17 in quella di Napoli e 4 in provincia di Avellino, è storia ormai risaputa, la novità che lascia ben sperare per la risoluzione di una problematica atavica ed incancrenita, è rappresentata oggi dalla nascita di sempre più comitati civici di lotta.
Organismi spontanei che partono dal basso, dalla presa di coscienza di centinaia di cittadini che stanchi di attendere soluzioni e azioni da parte degli enti preposti, hanno deciso di scendere in campo e se non altro di creare discussione, fermento, incontro tra residenti ed istituzioni. Non una lotta contro qualcuno o qualcosa ma una battaglia comune per il diritto alla salute di tutti. Anche a Roccapiemonte, piccolo comune del salernitano con poco più di 9 mila abitanti e tra i primi ad essere investito dalla portata nociva e nauseabonda del Solofrana, uno dei maggiori tributari del Sarno, i cittadini sulla spinta di due donne, hanno cominciato a vedersi e a dare vita al comitato spontaneo “Diritto alla Vita”. Stanche di vedere scorrere sotto i loro occhi ed i loro nasi acque putride e maleodoranti, in primis Tina Bove, già presidente dell’associazione Cuore Mente e Forza di Roccapiemonte e poi Lina Celentano che sul torrente purtroppo ci abita, hanno deciso di mobilitare le coscienze e di chiamare a raccolta chi veramente fosse intenzionato a lottare per il diritto alla vita ed alla salute. E così dopo un iniziale tam tam sui social e sui gruppi whatsapp, il nascente Comitato si è incontrato per la prima volta lo scorso 26 agosto 2019 al Centro Sociale di Roccapiemonte che è diventato quartier generale e cabina di regia di una battaglia comune, con cittadini ed istituzioni insieme. All’appello di Tina Bove rispondono infatti oltre a decine di residenti tra Roccapiemonte e le frazioni di Casali e San Potito, anche i sindaci di Roccapiemonte e della vicina Castel San Giorgio che sull’onda propulsiva innescata dal comitato avviano anche la battaglia istituzionale con denunce alla Procura e lettere al ministero.
Quella del comitato civico “ Diritto alla Vita” sorto a Roccapiemonte non è un’azione isolata, l’obiettivo è quello di unirsi a tutti gli altri focolai di lotta e di resistenza sorti da tempo a Scafati, a Sarno, a Nocera Inferiore, a Mercato San Severino e a Castel San Giorgio, dove da decenni opera il circolo di Legambiente che oggi porta il nome di uno degli ambientalisti più attivi del comprensorio, il compianto prof.Francesco Di Pace, che per oltre un trentennio è stato come la voce di chi grida nel deserto ma che ha sempre tenuto alta la guardia. Gli anni passano e purtroppo cresce in maniera esponenziale anche il numero di casi di tumore, impossibile non pensare ad una stretta correlazione tra inquinamento e malattia del secolo, fatto sta che di azioni concrete se ne sono viste davvero poche. Ora la speranza è rappresentata proprio dai comitati, dai cittadini, uomini e donne, giovani e meno giovani, professionisti ed operai, tutti accomunati dallo stesso desiderio, quello di difendere il proprio territorio attaccato selvaggiamente e vigliaccamente da chi non si fa scrupoli ad inquinare in spregio di leggi e normative in un dedalo di enti responsabili ed irresponsabili che sguazzano nel rio della politica dello scaricabarile.
Redazione