La zona contestata tra Pagani e Sant’Egidio del Monte Albino prossimamente arriverà all’epilogo. Due le soluzioni messe in campo dalle rispettive Amministrazioni comunali: quella istituzionale e quella giuridica.
Della via istituzionale ha illustrato i dettagli il vice sindaco di Sant’Egidio, Antonio La Mura, profondo conoscitore della vicenda: 《Siamo in attesa della data di convocazione della conferenza di servizi tra i Comuni di Sant’Egidio del Monte Albino, di Pagani e della Prefettura. Proprio in conferenza sarà chiarita la questione. Successivamente sarà poi il consiglio provinciale a deliberare sulla potenziale soluzione e poi il deliberato passerà al vaglio della Regione Campania》. La vicenda tra i due comuni dell’Agro nocerino risale a circa 15 anni fa e ha radici centenarie, probabilmente per un errore di trascrizione avvenuto 200 anni fa. Ormai da quasi oltre tre lustri i residenti di via Taurania, via Albanese, via Quarto, via Mazzini, via Sant’Antonio e altre strade, sono costretti, loro malgrado, al pagamento di doppie tasse. Lo stesso vice sindaco La Mura sui servizi erogati ha puntualizzato:《In quest’area noi forniamo l’acqua, l’illuminazione pubblica, provvediamo alla raccolta dei rifiuti, asfaltiamo le strade ed abbiamo costruito persino una scuola. Abbiamo anche dato un aiuto ai residenti sui ricorsi, vincendone 315》.
La strada giuridica vede in campo, invece, una specifica normativa regionale che dovrebbe dirimere l’annosa vicenda. A parlarne l’avvocato Renata Pepe, recentemente incaricata dal Comune di Pagani:《L’incontro in Prefettura è ormai superato e siamo passati ad una fase successiva. L’iter prevede, attraverso questa legge regionale del 1974, la determinazione dei confini. In realtà è un procedimento che ha attivato il Comune di Sant’Egidio del Monte Albino e su cui siamo stati convenuti. Tant’è che si è anche attivato il segretario comunale. Provvedimento attivato più di due anni fa e su cui la Provincia è rimasta inerte e fu anche sollecitata e diffidata dal Comune di Pagani. È stato anche detto che si attendeva una mediazione dalla Prefettura. Adesso – ha continuato l’avvocato Pepe – abbiamo attivato la procedura per intervento sostitutivo, per cui a fronte di una inerzia, bisogna ricorrere all’organo sovrordinato. La Provincia è delegata dalla Regione ed ove non dovesse provvedere, bisogna rivolgersi direttamente all’Ente delegante che è la Regione. Aspettiamo il decorso del termine e se anche la Regione dovesse restare inerte, c’è il rimedio giurisdizionale, per cui si ricorre al Tar》. La via giurisdizionale sarà intrapresa molto probabilmente anche da Sant’Egidio, come affermato dal sindaco Nunzio Carpentieri: 《Noi faremo entrambi i percorsi, per quello legale ci siamo affidati al professor Armenante》. In un senso o nell’altro per la zona contesta c’è bisogno di una soluzione definitiva, soprattutto perché, a pagarne le conseguenze sono i cittadini.