Stamattina nell’aula consiliare del Comune di Nocera Superiore, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, ha chiarito sul Dea di II livello relativo all’ospedale di Nocera Inferiore.
È stata una risposta diretta al sindaco di Nocera Inferiore Manlio Torquato, un chiarimento che è sembrato più di una tirata d’orecchi. Il presidente ha delineato tutta la problematica riguardo alla sanità nell’Agro e più in generale in Campania: “Dea di II livello, ogni tanto ci inventiamo una palla. Noi abbiamo ereditato una situazione per la quale nell’Agro sarebbe stato il disastro totale. Avevano programmato la chiusura di Scafati, di Angri, di Pagani e di Cava.
Noi – ha continuato De Luca – approviamo un piano ospedaliero, recuperiamo tutto. In maniera ragionevole. Abbiamo deciso un imponente investimento di 25milioni di euro per il Polo oncologico di Pagani. Nocera Inferiore è uno degli ospedali più efficienti della Regione, con reparti di assoluta eccellenza. Dovete sapere che per fare il Dea di II livello occorrono 700mila abitanti e già ci trasciniamo una deroga che abbiamo avuto per miracolo, perché avremmo dovuto chiudere due Dea di II livello, Avellino e Benevento”.
De Luca ha precisato che sul piano sanitario vi è stato un vero e proprio miracolo: “Ma la cosa più incredibile è che noi approviamo il piano ospedaliero ed abbiamo una prescrizione ulteriore: dobbiamo tagliare altre sessanta strutture complesse entro il 2019. Cioè abbiamo fatto un miracolo. Vi pregherei di valorizzare le cose importanti che abbiamo realizzato. E quando il ministero della Salute si deciderà ad approvare un finanziamento di un miliardo e ottanta milioni di euro per l’ex articolo 3 (cioè fondi destinati alla edilizia sanitaria) noi avremmo decine di milioni destinati alle strutture dell’Agro a cominciare dall’ospedale di Nocera”. L’invito del presidente è stato quello di migliorare le cose che già esistono: “Allora, affettuosamente, evitiamo di creare problemi inesistenti. Preoccupiamoci di migliorare la qualità dei Lea, preoccupiamoci, avendo approvato il piano ospedaliero, di valorizzarlo al massimo”. Quindi un Dea di II livello che non ci sarà per l’ospedale Umberto I, ma che potrà esserci, quando in fondi per l’edilizia sanitaria saranno sbloccati dal ministero competente.
Giuseppe Colamonaco
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