I comuni pedemontani insieme.
Io, non rischio, un progetto della protezione civile nazionale, che ha coinvolto gran parte dei comuni italiani. Una due giorni deputata alla informazione, prevenzione e formazione quella tenutasi nei comuni di Castel San Giorgio, Siano e Roccapiemonte, con la massiccia presenza di cittadini dei Comuni interessati, tutti ricadenti in aree pedemontane. La partecipazione dei volontari della protezione civile dei tre comuni, con la presenza del Luogotenente dei Carabinieri in quiescenza Cav. Nicola Pagano, della Misericordia di Castel San Giorgio e Siano, tra i quali spiccava la presenza del Luogotenente dei Carabinieri in quiescenza Antonino Gangemi, che tutti ricorderanno tra i primi ed infaticabili soccorritori della popolazione di Siano al verificarsi della catastrofe del 5 Maggio del 1998, allorquando era comandante della Stazione Carabinieri di Castel san Giorgio nel cui territorio ricadeva anche il comune di Siano, ed i volontari della Croce Azzurra di Siano. I volontari, in questa due giorni, hanno informato le cittadinanze dei tre comuni sul come comportarsi dal momento in cui si verifica una calamità dall’inizio alla fine, sul come adoperarsi per prevenire tali fenomeni, il tutto alla presenza dei formatori nazionali di IO NON RISCHIO. il sindaco Marchese, oggi libero dagli impegni istituzionali, è stato presente per tutta la dura della manifestazione, prendendo parte attiva alla stessa, così dichiarando “sono soddisfatto, per come la mia città ha risposto a tale chiamata, tutti noi ricordiamo ancora quei brutti momenti del 1998, una piaga che ci ha segnato e che non si rimargina, ciò ci ha insegnato tanto ed io e la mia amministrazione, faremo il tutto perché quanto accaduto sia solo un ricordo dello scorso millennio” Il Coordinatore della protezione civile di Roccapiemonte Cav. Nicola Pagano, schivo come sempre, ma operativo, ha dichiarato, “mettiamo la nostra volontà a disposizione di tutti, mi auguro che quanto abbiamo fatto non cada nel vuoto e nel dimenticatoio”. Il Luogotenente Gangemi, della Misericordia di Castel San Giorgio, ha dichiarato, “Ora sono in pensione, e ora come quel brutto maggio 1998, cerco di mettere a disposizione della gente del mio paese, dove ho prestato servizio e dove sono rimasto con la mia famiglia, la mia esperienza, mi auguro che eventi del genere non si verifichino mai più, durante i soccorsi, guardavo le persone negli occhi e leggevo negli stessi la loro paura, sento ancora il peso del mio sentirmi piccolo e lottare contro quella immane catastrofe”. Questo il sunto che si racchiude nelle poche parola le, quelle dei volontari e sindaci dei comuni interessati. Non resta altro che augurarci che eventi del genere non si verifichino e che la due giorni sia servita solo per apprendere e non per operare.
Giovambattista Rescigno