Crisi politica delle note stampa per un futuro che si sta già scrivendo.
È iniziata la politica dei comunicati stampa, attraverso la quale, ognuno espone le proprie ragioni e bacchetta i suoi avversari di turno. Di questi tempi, più che avversari, si tratta di fuoco amico o meglio di strappi e dissensi da parte di quella ‘opposizione’ in seno alla maggioranza. Di tutto questo al cittadino, però, poco interessa, egli ha votato e quindi si aspetta che l’esecutivo amministri la città. Ma quando finiranno queste “guerre” interne? E perché sono scoppiate? La risposta è difficile da trovare, ma qualche segnale c’è, forse è in atto il tentativo di far concludere al più presto questa consiliatura e di mandare a casa l’attuale sindaco Manlio Torquato. In effetti quello che si percepisce è la sensazione che le diverse forze di maggioranza siano attrezzate per una nuova esperienza politico – amministrativa e probabilmente il primo cittadino è oggi un elemento ingombrante che, se da un lato coalizza figure politiche diverse, dall’altro risulta essere una minaccia per il futuro delle stesse. Si muove “guerra” a Torquato per legittimare la propria ricandidatura nell’ambito del proprio schieramento.
La coalizione sta perdendo la sua forza di coesione, prima con piccole lesioni e poi con vere e proprie crepe, pare che stia lentamente frammentandosi. Una situazione che, forse, potrebbe avvantaggiare qualche forza politica che già sta pensando alle prossime amministrative. I segnali ci sono, come si diceva prima. Alcuni comunicati stampa, al tempo della politica dei comunicati, lo fanno pensare.
I socialisti hanno per così dire innescato il processo, facendo capire che la strada maestra è un progetto nuovo con tutte le forze politiche che vogliono il bene della città. Ma non è stato da meno il Pd che in una nota ha chiaramente detto che “qualora il sindaco dovesse per ambizione personale intraprendere strade politiche diverse da quelle attuali ne dovremo prenderne atto ed agire di conseguenza”. A questi due partiti c’è da contrapporre il fronte pro-sindaco che vede a suo sostegno le liste civiche ed i centristi. Segnali che diventano sempre più significativi. A questo punto sembra essere evidente che la maggioranza abbia due anime: il centrosinistra a guida Pd e l’area centrista e civica a guida Udc. Quest’ultima, volendo essere cattivi, potrebbe guardare più facilmente a destra. Ma il punto è un altro, o meglio, è più di uno. Il centrosinistra già sta pensando ad un proprio candidato sindaco, il dopo Torquato è per il Pd già in essere, non ufficialmente ma ufficiosamente. A guidare i dem quale candidato sindaco potrebbe essere Paolo De Maio che, comunque, dovrà passare per le forche caudine della vecchia guardia (Enzo Petrosino ed i fedelissimi di Antonio Romano non staranno certo a guardare). Non stanno a guardare nemmeno i centristi che potrebbero puntare su Saverio D’Alessio, una sua candidadura a sindaco potrebbe coinvolgere anche il centrodestra. Ma qualche sorpresa, sempre dalla maggioranza, potrebbe arrivare anche da Campania libera. Un dopo Torquato che forse già è iniziato e questo probabilmente sta minando la tenuta dell’attuale esecutivo. Ma una domanda va fatta: se il sindaco lasciasse adesso, queste forze politiche avrebbero il consenso dei cittadini in caso di nuove elezioni? In effetti il rischio di una caduta di gradimento potrebbe esserci.
Il clima è comunque agitato ed andare adesso a nuove elezioni sotto l’attuale governo regionale potrebbe garantire ancora il vento in poppa, ma con un nuovo esecutivo regionale diminuirebbe sostanzialmente, tanto da rendere difficile anche la composizione delle liste.
La situazione resta così ad un bivio e quindi è meglio attendere, ed aspettare che i tempi siano più maturi. Ed ecco che tutti i piani futuri restano legati alla sorte amministrativa di Torquato: alla fine è meglio che duri.
gc