Dopo oltre quaranta anni di attesa arrivano le fognature in via Raffaele Lanzara.
E’ stata inaugurata, sabato pomeriggio, l’estensione della rete fognaria in via Raffaele Lanzara di Castel San Giorgio. L’importante arteria comunale, che mette in collegamento la frazione di Lanzara con quella di Santa Croce e porta al centro città, non aveva mai avuto le fogne nonostante i cittadini l’avessero sempre richieste e avessero anche pagato i relativi oneri di urbanizzazione. La strada, che quasi mezzo secolo fa era considerata una strada di campagna ha registrato negli ultimi decenni una considerevole urbanizzazione, ma senza le opere relative ai sottoservizi. Ieri è stata inaugurato il nuovo tratto già funzionante e trasferito già alla gestione Gori. Il sindaco Paola Lanzara ha presenziato all’entrata in funzione della nuova opera pubblica progettata dall’ufficio tecnico e predisposta dall’assessore al ramo Franco Longanella. All’evento ha partecipato l’intera giunta municipale, i consiglieri comunali di maggioranza, i rappresentanti della Gori. Prima del taglio del nastro c’è stato un momento di preghiera e di ringraziamento voluto dal parroco della chiesa di San Biagio, don Rocco Aliberti.
“In tempi record – ha detto il sindaco Paola Lanzara – abbiamo realizzato un’opera necessaria al sistema fognario della cittadina, ma principalmente abbiamo dato concretezza ad un impegno che avevamo assunto un anno fa e che ci era stato chiesto dai cittadini della zona. E’ difficile a credersi, ma nel 2018, un intero pezzo del nostro paese, non aveva ancora sottoservizi di primaria importanza come le fogne. Ora il ritardo è stato colmato. Ci dispiace che i cittadini abbiano dovuto attendere quasi mezzo secolo per un’opera non solo dovuta e in parte pagata da loro stessi, ma che non prevedeva neanche tempi di realizzazione biblici. Stiamo mantenendo fede al nostro impegno di essere l’amministrazione del fare”.
Sono terminati quindi i disagi per i residenti della zona e in più la nuova opera diminuerà anche i danni alle campagne circostanti dove ad ogni pioggia le acque si riversavano in mancanza di opere idrauliche necessarie, arrecando problemi alle colture.