Bacchettate anche all’attuale governo.
Questi sette anni dalla vittoria referendaria sono stati molto duri per chi si è impegnato per la gestione pubblica dell’acqua. Ben cinque governi si sono succeduti (Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni) senza tener conto del risultato referendario. Eppure il popolo italiano aveva deciso a larga maggioranza che l’acqua doveva uscire dal mercato e che non si poteva fare profitto: una chiara riprova che la politica non obbedisce al volere popolare, ma è prigioniera dei poteri economico-finanziari.
Inutili anche tutti i tentativi fatti per far discutere in Parlamento la Legge di iniziativa popolare sull’acqua che aveva ottenuto quasi un milione di firme.
Non possiamo accettare le politiche razziste del governo giallo-verde, perché il concetto stesso di acqua come bene comune sottintende una società basata sui valori della solidarietà e dell’accoglienza e quindi contro la xenofobia.
Oggi il governo per essere credibile nelle sua volontà di ripubblicizzazione dovrà sottrarre immediatamente i poteri di controllo sull’acqua ad Arera, autorità che ha come fine la gestione dell’acqua nel mercato, per restituirli al Ministero dell’Ambiente.
Inoltre dovrà intervenire subito con una modifica delle norme introdotte dagli ultimi governi nel Testo Unico Ambiente per restituire il governo del sistema idrico alle amministrazioni locali. Questi provvedimenti possono e devono essere fatti subito dal governo, con decreti legge,senza aspettare la conclusione dell’iter di approvazione della legge sull’acqua.
Su questi punti non possiamo che valutare come deludente finora l’azione del Ministro dell’Ambiente Costa che addirittura in una recente intervista televisiva si è chiamato fuori dalla vicenda affermando che “non è importante la gestione pubblica o privata, ma la qualità del servizio”. Per questo il Forum dei Movimenti per l’acqua deve premere con più forza per ottenere un nostro diritto fondamentale: la gestione pubblica dell’acqua.
Papa Francesco ha dedicato il suo messaggio per la Giornata del Creato 2018 all’acqua: ”Ogni privatizzazione del bene naturale dell’acqua – sostiene il Papa – che vada a scapito del diritto umano di potervi accedere, è inaccettabile”.
Diamoci da fare tutti, credenti e laici, per una gestione pubblica dell’acqua.
L’Italia diventi un esempio per tutti.