Acqua pubblica, si imbocca la strada giusta.
Lunedì scorso si è tenuto a Roma l’incontro tra il Forum Nazionale per l’acqua pubblica e il presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico. Tutti i comiatti che si battano contro la privatizzazione del prezioso liquido erano presenti e tra questi c’era anche Carlo Mandara, attivista del comitato di Nocera Superiore. Fico, come ha anche ricordato lui stesso, è storicamente stato impegnato per l’acqua pubblica nella sua Napoli, l’unico capoluogo in Italia ad avere l’acqua nelle mani del Comune.
«Avere come interlocutore il presidente Fico è fondamentale anche nella prospettiva di un miglioramento della proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati – ha affermato Mandara -. Il nostro unico obiettivo è riportare la gestione dell’acqua nelle mani dei legittimi proprietari, i cittadini». Paolo Carsetti, per il Forum Nazionale per l’ acqua pubblica, si è detto soddisfatto della presentazione della proposta di legge AC 52 sulla gestione pubblica e partecipata dell’acqua. Il 23 marzo scorso, infatti, la deputata Federica Daga come primo atto del suo mandato ha ripreso la proposta di legge del Forum presentata nella scorsa legislatura. Carsetti e l’avv. Giuseppe Grauso hanno sottolineato ancora una volta l’assurdità che l’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) si occupi anche di tariffazione dell’acqua, una funzione che dovrebbe essere in capo al Ministero dell’ Ambiente, l’unico che può garantire una gestione lontana da logiche di profitto, come il referendum del 2011 ha stabilito.
A rappresentare l rete dei sindaci dell’Ato 3, della quale fanno parte molti sindaci dell’Agro nocerino, è stato il sindaco di Roccarainola, Raffaele De Simone. De Simone ha denunciato la situazione pietosa in cui ha versato l’ Ente Idrico Campano e della Gori, di cui è suo braccio operativo. Il rappresentante della Rete ha stigmatizzato l’esautorazione dei sindaci dalla gestione della risorsa acqua. A concludere i lavori padre Alex Zanotelli che ha chiesto di accelerare la legge che di fatto bloccherebbe le società private, mentre il ministero per l’ambiente dovrebbe immediatamente riportare sotto la propria competenza tutto il discorso acqua.