Era latitante da ormai 7 anni.
Il dottor Gaetano Polichetti, noto neuropsichiatra di Roccapiemonte,dopo una condanna in primo grado a 12 anni di reclusione, confermata poi in appello, per il reato di violenza sessuale aggravata dall’abuso della condizione di inferiorità psichica di due pazienti, e dopo la pronuncia della Cassazione, che confermava le precedenti statuizioni, pur beneficiando della prescrizione con riguardo ad una delle vicende contestategli, con riduzione della pena a 6 anni di reclusione, aveva fatto perdere le sue tracce dal 2011. In questi anni, tuttavia, gli inquirenti non hanno mai smesso di cercarlo. Nei giorni scorsi i carabinieri di Salerno hanno messo fine alla sua latitanza, arrestandolo nell’abitazione di via Piazzale Loreto al centro di Milano dove viveva tranquillamente insieme alla moglie e dove si era rifatto una vita grazie ad una serie di documenti falsi.In questi anni una complessa rete familiare si era mobilitata per proteggere la latitanza del noto medico di Roccapiemonte, gli era così valsa la libertà, anche grazie ad una serie di documenti falsi che gli consentivano di vivere indisturbato nel capoluogo lombardo.
Nell’ambito di una mirata attività investigativa iniziata nel mese di febbraio scorso, i carabinieri, pedinando i familiari, da Roccapiemonte sono giunti direttamente a Milano.
Quando hanno fatto irruzione nell’abitazione i militari hanno rinvenuto 8 carte d’identità false rilasciate dal comune di Poggiomarino, 1 passaporto cartaceo e 7 passaporti digitali rilasciati dalla Questura di Napoli, 4 patenti di guida, 3 tessere sanitarie e 4 tessere dell’Ordine dei medici di Salerno.
Il 74 enne, dopo le formalità di rito, è stato trasferito al carcere di San Vittore mentre sono al vaglio degli inquirenti le posizioni di tutti i familiari coinvolti nella sua latitanza. In particolare l’uomo fu accusato da due pazienti che , sotto plagio, furono costrette a rapporti sessuali contro la loro volontà. Secondo l’accusa il professionista utilizzava la terapia per assoggettare psicologicamente le pazienti e indurle anche a pratiche degradanti per ” permettere la discesa dello Spirito Santo”. Le operazioni sono state condotte dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Salerno e coordinate dalla procura presso il tribunale di Nocera Inferiore.
Luisa Trezza