Alfonso Schiavo bacchetta l’operato del sindaco. Di seguito la nota stampa.
È stato spesso chiesto all’opposizione di essere collaborativa, ma ogni qualvolta viene fatta una riflessione o proposta all’amministrazione le risposte sono sempre “picche”. Come la questione Villa Comunale di via Solimena, sollecitata da un’interrogazione consiliare il 6 luglio del 2017, alla cui risposta, datata 20 ottobre 2017, ci è stato detto che si è “preferito” fare quella di via Falcone. Il tema Villa de’ Sauget è ritornato anche nell’ultimo consiglio comunale, quello del 24 aprile, dove, riportiamo fedelmente dalla trascrizione del verbale, il sindaco Manlio Torquato si era espresso così:
“Sì, ci sono delle pecche, si sta la questione della villa comunale. Secondo me quella è una villa comunale, se volete la mia personale opinione perché mia moglie mi tormenta tutti i giorni abitando lì, avendo abitato lì e io da fidanzato, per 11 anni andavo lì a prenderla, e mi ritiravo la sera a casa,che andrebbe chiusa. Quella lì non è mai stata la villa comunale di Nocera Inferiore. Mai, se non dal punto di vista storico quando il baricentro cittadino era sull’altra metà della città, non lo è più da 50 anni, da quando hanno realizzato i sottopassi ferroviari e arrivarci è un’impresa per chiunque. Per qualunque famiglia, madre, anziana, per qualunque persona”.
La cosa che ci fa sorridere è il cambiamento repentino del pensiero del nostro sindaco in base agli umori dei social network. Qualche giorno fa, su una piattaforma di comunicazione digitale, un contesto informale e “leggero”, un concittadino pubblica alcune foto che ritraggono la Villa Comunale in questione, lo stato di abbandono in cui versa, i rifiuti che la addobbano, le sculture deturpate. Cose che avevamo vanamente fatto presente all’amministrazione già lo scorso luglio. Come per incanto, Villa de’ Sauget ritorna nelle grazie del sindaco, tanto che subito si attiva, va a visitare la villa con tanto di foto che testimoniano la sua attenzione, la sua sensibilità, la sua volontà a risolvere a breve il problema.
Così come la questione del presidio ospedaliero “Umberto I”, anch’esso oggetto di un’interrogazione lo scorso luglio, ma solo adesso, a distanza di 10 mesi, partono le “lettere all’Asl”. Dopo 6 anni di amministrazione fare appelli per non accorpare i reparti dell’ospedale è il segno tangibile del fallimento amministrativo e della filiera istituzionale, valida solo per carpire voti.
È stato spesso chiesto all’opposizione di essere collaborativa, ma ogni qualvolta viene fatta una riflessione o proposta all’amministrazione le risposte sono sempre “picche”. Evidentemente quando la proposta arriva dall’opposizione a priori va ignorata.
La prossima volta che la nostra formazione politica vorrà avanzare qualche proposta o vorrà porre l’accento su qualche questione, chiederemo a qualche nostro militante di fare, in merito, un po’ di rumore su “Facebook”, visto che questa amministrazione da più risalto a ciò che viene pubblicato sui social network che a ciò che viene chiesto e asserito in Aula Consiliare.