Il problema non sono gli stipendi. “Siamo stanchi di elemosinare i nostri stipendi, da oggi uniti più che mai ed in lotta continua”
È chiaro ed eloquente lo striscione che da stamane campeggia nei pressi delle due strutture del gruppo Silba, i centri Villa Silvia e Montesano di Roccapiemonte. Ma in stato di agitazione ci sono anche i dipendenti di Villa Alba di Cava De’ Tirreni. 315 lavoratori in tutto, stanchi, come hanno scritto, di penare o peggio ancora di elemosinare per ciò che gli è dovuto.
Stamane nella struttura di via Galdieri una rappresentanza di lavoratori e sindacalisti è stata ricevuta dal presidente del Consiglio di Amministrazione della Silba, l’ex manager della Asl Sa1 l’avvocato Giovanni Russo, che da luglio scorso guida l’azienda dopo che ne fu scongiurata la liquidazione. I lavoratori chiedono con determinazione i pagamenti del mese di marzo e di aprile. In verità, mancando in cassa poco meno di 60mila euro, Russo aveva proposto di pagare l’80% dello stipendio di marzo ma la proposta non era stata accettata. La situazione tuttavia dovrebbe risolversi entro domani, anche se il problema delle case di cura del gruppo Silba non è certo rappresentato dalla mancata corresponsione degli stipendi nei tempi previsti. Il nodo grosso da sciogliere restano i gravi dissidi tra i soci di maggioranza, Riccardo de Falco e Giovanni di Giura, che da anni hanno reso ingestibile la situazione. Ad aggravare la posizione della società anche la nuova richiesta avanzata dai pm della procura partenopea nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto del giudice di Roccapiemonte Mario Pagano.
Per i 2 imprenditori della sanità privata, de Falco e di Giura, da dicembre scorso sono scattati gli obblighi del divieto di dimora, in pratica non possono avvicinarsi alle strutture di Roccapiemonte e Cava, ma al riesame del prossimo 24 maggio si discuterà anche della richiesta di interdizione dall’esercizio dell’attività della Silba, ritenuta dai magistrati napoletani società vicina agli affari del giudice e della sua “organizzazione” e pertanto da fermare. Russo ha tuttavia tranquillizzato i lavoratori sul fronte pagamenti, entro fine settimana dovrebbero incassare lo stipendio di marzo e settimana prossima il presidente del CdA si recherà personalmente alla So.Re.Sa. per capire a che punto sono i trasferimenti da parte della Regione. Da luglio ad oggi non si erano verificati più intoppi, tutto era andato liscio, e nonostante i problemi societari, i lavoratori avevano sempre percepito lo stipendio. Tutti i mesi la Regione liquida circa 1 mln di euro di cui 450mila servono per gli stipendi dei 315 dipendenti e dei 100 consulenti delle tre strutture.
Intanto domani pomeriggio alle 15.00 si riunirà il Consiglio di Amministrazione e potrebbero arrivare nuove dimissioni, dopo quelle di Raffaele Genovese Caserta, componente che faceva capo a Riccardo de Falco. Il CdA risulta attualmente composto dal presidente Giovanni Russo, intenzionato a lasciare e da Gabriella Perazzo, facente capo a di Giura.
All’ordine del giorno l’approvazione della bozza di bilancio 2017, la bozza di scissione e le dimissioni del presidente Russo. Intanto i lavoratori stringono i denti e continuano, come hanno sempre fatto, ad assicurare elevati standard di assistenza e cura ai degenti delle 3 strutture.
Luisa Trezza – RTAlive