A rischio tilt la neurochirurgia a Nocera

Troppi, davvero troppi. Oltre un milione gli abitanti di riferimento che gravitano sul reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Nocera inferiore.

Quello dell’”Umberto I” è centro di riferimento regionale per i problemi neurochirurgici non solo per le strutture sanitarie dell’Agro nocerino ma anche per quelle di Battipaglia, Eboli e Oliveto Citra. Da ultimo, in attesa dell’apertura prossima dell’ospedale del mare c’era la necessità di garantire un’unità operativa di riferimento per la neurochirurgia anche per i pazienti della Napoli 3 Sud ossia del bacino che va da Torre Annunziata a Castellammare, Pompei e tutta la zona della costiera sorrentina e la scelta è caduta su Nocera. Un grosso bacino di utenza che gravità su un reparto di alta specializzazione. E proprio per essere un reparto di alta specializzazione, l’unità operativa dell’Umberto I necessita pure di un’alta assistenza e certamente non è pensabile, come spesso accade, che i pazienti vengono assistiti in barella lasciati nel corridoio, attesa la particolare delicatezza delle patologie che richiedono interventi neurochirurgici.

Per far fronte a questa richiesta enorme ci sono solo 20 posti letto e nove neurochirurghi più il primario. In pratica a fare la “guardia” sono soltanto i nove medici divisi per turni che significa non più di due, specie di notte. Al reparto nocerino è stato pure tolto lo strumentista dedicato di sala e quindi i medici devono arrangiarsi da soli mentre, questo infermiere, con alta specializzazione c’è nelle altre neurochirurgie della provincia di Salerno, una all’azienda ospedaliera del” San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” e un’altra l’ospedale dell’Asl a Vallo della Lucania. Il problema è quindi un’alta richiesta di prestazioni alla neurochirurgia nocerina che comporta un’elevata possibilità di trasferimento in altre strutture di pazienti che dovessero arrivare in emergenza, con tempi più lunghi per avere un’assistenza qualificata e conseguenti maggiori rischi per chi ha bisogno di cure.

Una proposta avanzata da molte parti è quella di riassegnare Battipaglia, Eboli e Oliveto Citra ad altre strutture ospedaliere della provincia di Salerno e lasciare come centro di riferimento Nocera solo per l’Agro nocerino e l’area sud della Napoli 3. Una soluzione difficilmente applicabile visto che dovrebbe gravare in parte anche sull’azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona . Se da un lato è vero che il problema dovrebbe protrarsi solo per alcuni mesi, sempreché le procedure per l’apertura dell’ospedale del mare non si prolunghino per oltre un anno, in questi mesi che neurochirurgia dell’Umberto I possa andare in emergenza è notevole, visto che è difficile attrezzare una seconda sala operatoria a Nocera per operare in contemporanea più pazienti. La Regione è chiamata a risolvere questa matassa riorganizzativa per evitare, nell’attesa dell’apertura di una grande struttura come l’ospedale del mare, il peso sia sulle spalle dell’Asl Salerno e ancor più sull’”Umberto I” che già di per sé è superaffollato.

Salvatore De Napoli – La Città

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