Ieri circa 500 presenze all’apertura della campagna elettorale del candidato del Pd.
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, riguardo alla partecipazione alla prima ufficiale di Mauro Maccauro; forse il freddo, il sabato, od anche la serata finale del Festival di Sanremo, hanno inciso. Tante le presenze, ma non tantissime, visti anche i big del territorio scesi in campo: il sindaco di Nocera Inferiore Manlio Torquato, il presidente della Provincia di Salerno Giuseppe Canfora, il parlamentare Tino Iannuzzi. I tre si sono avvicendati sul palco. Ha aperto, facendo gli onori di casa, il primo cittadino di Nocera, poi Canfora e successivamente Iannuzzi. In platea Giusy Fiore, l’altra candidata del Pd dell’Agro nocerino – sarnese ed il sindaco di Pagani Salvatore Bottone, ormai legato amministrativamente ai democrat.
Tutti però attendevano Mauro Maccauro che, grazie anche alla diretta sulla propria pagina Facebook, affidata ad una testata della provincia di Napoli, ha illustrato il suo programma elettorale: zona economica speciale, sviluppo, lavoro, cultura, ambiente e sicurezza. L’imprenditore salernitano ha poi aggiunto: “Manca da troppo tempo una rappresentanza politica di questa area geografica che possa rimettere al centro dell’attenzione del Governo centrale, un territorio strategico come l’Agro, principale motore dell’economia provinciale”.
In chiusura Maccauro ha criticato duramente il centrodestra: “Quando chiedo di sapere almeno tre cose che il mio competitor del centrodestra ha fatto nella sua pluriennale esperienza parlamentare, solitamente mi ritrovo a rispettare un minuto di raccoglimento. Che cosa ha fatto Cirielli per l’Agro nocerino – sarnese? Cirielli si è garantito il suo posto al proporzionale. Chi lo sceglie, consegna il collegio dell’Agro alla vicesindaca di un comune del Cilento”. Mauro Maccauro ha anche sottolineato che lo strappo tra Gambino e Cirielli è solo un bluff: “Fermate Alberico, si è messo in una lista che non prenderà il 3% e fa solo un favore a Cirielli per portagli i voti”.
Nel mirino dell’imprenditore anche i grillini: “I fanatici dei 5 stelle, lasciateli perdere. Cambiano continuamente idee. Sono volgari nelle loro enunciazioni. Chi vota quel simbolo, vota un blog. Sono persone tristi, che si candidano con 40 click, il loro presidente del consiglio è stato votato con 400 click. Chi si orienta verso un voto di protesta finisce per assomigliare al naufrago che, senza più possibilità, preferisce tirare giù e far affogare anche chi intravede la possibilità di salire sulla barca e salvarsi. Io voglio remare nella direzione di far progredire questo Paese seguendo la rotta già tracciata dai governi di centrosinistra”.
Il candidato del Pd ha anche spiegato la scelta del suo slogan: “Generazione Maccauro, non è un atto di presunzione, ma è il tempo della mia e della nostra generazione. Quella dei 40enni. Io mi sono candidato per 4 motivi: sono un metalmeccanico; sono socialista; sono una persona responsabile; sono il figlio di Gerardo, che in tanti hanno conosciuto e non c’è incontro in cui non mi venga ricordato”.
Giuseppe Colamonaco