D’Acunzi: «Bianco chiese voti a me e a Fabbricatore»

L’ex candidato sindaco centrista ricostruisce l’incontro cui partecipò Cesarano.

«Ma tu sei veramente convinto che Peppe Fabbricatore ti dà i voti? Io non ci credo». Era la sera tra il 29 e il 30 maggio dello scorso anno. Pochi giorni e i cittadini sarebbero stati chiamati a scegliere il nuovo sindaco di Nocera Inferiore. Ma nella vicina Nocera Superiore, a casa del consigliere provinciale e uno dei massimi referenti di Fratelli d’Italia, Giuseppe Fabbricatore, si trovano Antonio Cesarano, ex vicesindaco dei primi anni Duemila ed esponente del Pd, Carlo Bianco, consigliere comunale e candidato nella lista Moderati per Torquato che sostiene il sindaco uscente, e il candidato a primo cittadino per il centro-destra Pasquale D’Acunzi.

Un incontro non prevedibile visto che si ritrovano insieme due rappresentati del centrodestra, tra i quali il candidato sindaco, un candidato consigliere della coalizione avversaria e un esponente locale del Pd. «Fui invitato da Fabbricatore ad un incontro preelettorale – ricorda D’Acunzi, che oggi siede nei banchi dell’opposizione – Bianco voleva un sostegno elettorale da Fabbricatore e a me chiese: “Me la dai una mano?”. Ed io gli risposi che ero a capo di un altro schieramento e che chiedevo il voto per me e i miei consiglieri. Se poi qualcuno non avesse voluto votare i miei candidati e avesse voluto supportare lui, non mi sarei opposto. Alla fine dell’incontro, Cesarano si rivolse a Bianco e gli chiese se veramente fosse convinto che Fabbricatore gli avrebbe portato una trentina di voti come aveva chiesto, manifestando anche il suo scetticismo».

Insomma, il tentativo di creare una sorta di ircocervo sarebbe stato messo in campo, ma Cesarano era dubbioso sull’effettivo buon fine delle promesse del consigliere provinciale. L’episodio è citato in particolare dal gip per testimoniare l’attivismo dell’ex vicesindaco di Nocera Inferiore, ai tempi della giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Antonio Romano, anche nella scorsa campagna elettorale: «Cesarano – scrive il giudice Stefano Berni Canani nell’ordinanza di custodia cautelare – è un soggetto la cui pericolosità è concreta e attuale e perdura nel tempo. Elementi in questo senso sono evincibili dall’attivo coinvolgimento del Ceserano nell’ultima campagna elettorale per le elezioni amministrative di Nocera Inferiore. Si segnala la presenza di Cesarano Antonio all’incontro tenutosi tra Bianco Carlo, Fabbricatore Giuseppe e il candidato sindaco D’Acunzi».

Ma perché il consigliere comunale nocerino si era rivolto a quello che è un rappresentate apicale di uno schieramento avverso? La giustificazione emerse nell’ordinanza cautelare dell’agosto scorso ma finì in secondo piano visto che l’attenzione era focalizzata sul cambio di destinazione d’uso di un’area a Montevescovado per realizzare, su proposta della parrocchia, una mensa dei poveri, opera alla quale erano interessati Cesarano, Pignataro e Ciro Eboli (nipote di quest’ultimo), tutti e tre poi arrestati per scambio elettorale politico-mafioso assieme a Bianco. E proprio Bianco aveva chiesto trenta voti a Fabbricatore in cambio dell’appoggio che gli aveva dato per l’elezione a Palazzo Sant’Agostino, tanto da mostrargli in un’occasione la foto della scheda del suo voto scattata in cabina elettorale.

Insomma, il candidato consigliere dei Moderati per Torquato riteneva Fabbricatore in debito nei suoi confronti e, quindi, obbligato a dargli una mano alle elezioni comunali a Nocera Inferiore, anche se questo significava chiedere voti in campo avverso. Insomma, Bianco avrebbe fare un patto anche con gli avversari pur di mettere insieme le preferenze necessarie per l’elezione, anche a scapito della sua coalizione. Cesarano, da esponente del Pd non si sarebbe opposto ma sarebbe stato solo dubbioso sull’esito dell’accordo.

L’ex vicesindaco potrà raccontare la sua verità nelle prossime ore, quando sarà ascoltato nell’interrogatorio di garanzia.

Salvatore De Napoli – La Città

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