Il 21 dicembre la vicenda potrebbe approdare in Consiglio comunale.
Si registra una calma apparente nella cittadina ai piedi del Solano, travolta dal ciclone giudiziario che ha investito la famiglia Pagano, il giudice Mario finito agli arresti domiciliari ma per il quale la Procura di Napoli aveva richiesto la custodia cautelare in carcere ed il fratello Carmine, sindaco di Roccapiemonte dal 12 giugno 2017, denunciato a piede libero e per il quale i pm Carrano e Frongillo avevano richiesto ugualmente l’arresto in carcere, rigettato poi dal gip Luisa Toscano che lo ha iscritto nel registro degli indagati.
A 5 giorni dallo scandalo, dalle perquisizioni domiciliari, dal sequestro di telefonini e computer, dai fiumi di inchiostro sui giornali, dal racconto minuzioso e dettagliato degli intrecci tra “quella” giustizia e gli imprenditori amici che in cambio dei favori ottenuti versavano ingenti somme di danaro nelle casse della Polisportiva Rocchese, gestita proprio dal sindaco Pagano, al palazzo di città le bocche restano cucite.
Lo stesso primo cittadino, dopo un iniziale momento di disorientamento,non ha ritenuto di dover commentare ufficialmente l’accaduto né di fornire una spiegazione ai cittadini, scossi per la bufera giudiziaria che ha fatto salire la tranquilla e sorniona cittadina agli onori della cronaca nazionale.
Una calma apparente che vede trincerate dietro un comprensibile silenzio sia le forze di maggioranza che quelle di minoranza. Tutti preferiscono attendere l’evolversi degli eventi ed i risvolti delle indagini in corso.
Intanto per il prossimo 21 dicembre alle ore 16.00 è stato convocato il Consiglio Comunale che si preannuncia particolarmente caldo ed atteso.
In quella sede il sindaco Pagano potrebbe fornire una sua lettura dei fatti e soprattutto potrebbe tranquillizzare tutti i cittadini.