L’annosa questione delle esondazioni nella riunione col governatore De Luca.
CASTEL SAN GIORGIO. La Regione promette di trovare i fondi per risolvere la questione del Solofrana e delle sue frequenti inondazioni che oltre a provocare danni lasciano sul terreno un pesante carico inquinante. Lo ha riferito a margine della riunione dei sindaci tenutasi a Scafati, il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca direttamente al vice sindaco di Castel San Giorgio, Giuseppe Alfano. La questione degli argini che non riescono più a reggere sotto la potenza delle acque è una delle questioni che più preoccupano le amministrazioni locali.
Gli argini, in molti tratti ancora in tufo e realizzati durante il Regno delle Due Sicilie dai Borboni, senza manutenzione e con il fiume mai dragato, vengono spazzati via come fuscelli ad ogni bomba d’acqua. Intanto a Castel San Giorgio l’amministrazione comunale guidata da Paola Lanzara, senza attendere le decisioni del Governo nazionale, ha deliberato nei giorni scorsi lo Stato di Calamità Naturale prevedendo che i cittadini che hanno ricevuto danni dall’esondazione del fiume possano già attivarsi per chiedere i sopralluoghi e ottenere, nel caso, i risarcimenti.
In attesa che proceda la richiesta inviata al Governo centrale, l’amministrazione comunale ha deciso di avviare l’iter e stimare contemporaneamente anche le conseguenze in termini economici del danno complessivo. “Nella riunione tenutasi con i sindaci dei Comuni interessati – ha spiegato il vicesindaco Giuseppe Alfano – il Governatore della Regione ha garantito che all’interno del grande progetto di sistemazione idrogeologica del territorio si dovranno individuare le somme necessarie a mettere in sicurezza l’intero corso del Solofrana. Una rassicurazione che ci conforta nelle valutazioni fatte fino ad adesso e che dovrebbe avviare finalmente la messa in sicurezza del nostro territorio”.
Va oltre la prima cittadina Paola Lanzara: “Noi andiamo avanti – ha spiegato – cercando di essere vicini ai cittadini che hanno ricevuto i danni dall’esondazione del fiume e dagli allagamenti. Il corso del Solofrana va monitorato e alcuni fenomeni sono convinta possono essere almeno ridimensionati nei loro effetti devastanti se in anticipo si potrà determinare dove e come gli argini possono cedere. Un lavoro delicato che va fatto fino a quando non sarà affrontato radicalmente la questione”.
Giuseppe Rescigno – Le Cronache