Il comunicato.
Il Circolo di Sinistra Italiana Nocera Città esprime vicinanza e solidarietà agli studenti che aderiranno allo sciopero di venerdì 13 ottobre sull’alternanza scuola/lavoro. Il meccanismo, inaugurato con la “Buona Scuola” del governo Renzi, non garantisce pari dignità agli studenti che, dal terzo anno degli studi superiori, si trovano a fare i conti con un progetto mozzo, senza sbocchi, che tende spesso solo a sfruttare i giovani studenti, abituandoli al mondo del precariato.
L’appello lanciato dall’Unione Degli Studenti lo scorso 29 settembre parte dall’inchiesta nazionale sui percorsi di alternanza scuola/lavoro in Italia. I dati sono chiari: il 57% degli studenti frequenta percorsi di alternanza non inerenti al percorso di studi e al 40% di studenti sono stati violati i diritti sul luogo di lavoro; il 38% degli studenti ha dovuto sostenere delle spese per le ore obbligatorie e la maggior parte degli studenti vorrebbe decidere sul proprio percorso di alternanza.
Un’alternanza, quindi, che non garantisce parità di trattamento nemmeno tra i vari indirizzi di studio: 200 ore obbligatorie di alternanza per i licei e le 400 ore per gli istituti tecnici e professionali, una disparità che classifica ingiustamente i percorsi di studio.
Si legge nell’appello «La vera alternanza scuola lavoro non è asservita alle logiche e agli interessi del mercato del lavoro e non si vende ai privati né tantomeno alle multinazionali: dopo l’accordo stipulato dal Miur con i “grandi campioni d’alternanza” siamo andati a friggere patatine al Mc Donald’s, a sistemare indumenti a Zara, a fare fotocopie alla Banca d’Italia».
Anche Nocera Inferiore rientra nella media nazionale. Gli studenti che frequentano le superiori non sono soddisfatti dall’esperienza scuola/lavoro, ma ci sono anche realtà nocerine in cui la formazione dell’alternanza è stata traccia importante della crescita culturale ed umana dello studente.
Alla luce di questi riscontri, invitiamo tutti gli studenti e i docenti ad aderire a questo sciopero. Invito rivolto soprattutto a quei docenti e a quegli studenti che hanno conosciuto i buoni frutti dell’alternanza. Perché se per loro è stato possibile, deve esserlo per tutti gli studenti, parimenti. Non chiudiamoci nell’individualismo e nei personalismi. Diventiamo forza comune per far sentire la voce di chi non ce l’ha.