Per il procuratore generale è da considerarsi inammissibile il ricorso presentato dal Pm.
Per l’ex sindaco c’è stato l’annullamento della sentenza di secondo grado con rinvio degli atti alla Corte d’appello di Napoli. Annullamento senza rinvio invece per Giuseppe Santilli. Sulla vicenda Alberico Gambino, oggi consigliere regionale, ha pubblicato un lungo post.
“La decisione della Cassazione, che ha rigettato l’appello proposto dal Pubblico Ministero ed ha confermato definitivamente l’assoluzione – dalle infamanti accuse di camorra e di scambio politico elettorale – per “insussistenza dei fatti addebitati”, hanno collocato per sempre in archivio SEI ANNI di sofferenze e drammi inenarrabili che hanno caratterizzato la mia vita, quella dei miei familiari e dei tanti amici che, pur nelle difficoltà ambientali e nei vergognosi attacchi mediatici ricevuti, non hanno fatto mai mancare il loro sostegno ed il loro incoraggiamento.
Sin dai primi giorni del mio arresto, durato 21 tragici mesi, ho “ perdonato umanamente quegli uomini stolti e cattivi che con le loro dichiarazioni FALSE e bugiarde costruite a tavolino avevano indotto in errore la magistratura inquirente” ed avevano infangato, per puri calcoli – ambizioni ed interessi personali, la mia storia e la mia persona ma, anche, avevano “distrutto una città, faticosamente ricostruita in sette anni di governo e dopo le macerie lasciate dall’ex Sindaco Donato, che ha dovuto subire nuovamente l’onta dello scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni camorristiche”.
Sono stati anni difficili e drammatici in cui ho avuto la fortuna di conoscere e di avere al mio fianco ininterrottamente quelli che chiamo, perché lo sono stati davvero, i miei “Angeli Custodi”: Il Professor Alessandro Diddi e l’Avv. Giovanni Annunziata cui va la mia riconoscenza umana finchè durerà la mia vita.
Sono stati anni drammatici in cui, sia allorchè costretto in detenzione per 21 mesi che sospeso dalle cariche elettive per altri 18 mesi, ho dovuto assistere impotente allo sfascio della mia amata Pagani causato e portato avanti dal connubio devastante tra un imprenditore bugiardo fin nel midollo ed un gruppo di piccoli e deludenti uomini divorati dall’invidia e dalla consapevolezza che mai avrebbero occupato ruoli di elevato livello istituzionale se l’avversario Gambino non fosse stato fisicamente e politicamente eliminato.
OGGi tutto è finito, dopo che cinque mesi era definitivamente finita anche l’altra vicenda riferita al “ peculato per la carta di credito”, e si può quindi ricostruire – anche nelle aule di tribunale che ovviamente mi vedranno stavolta come attore – la storia VERA di quanto accaduto in modo da rendere giustizia alla mia famiglia ed ai miei amici ed elettori e corrispondere il giusto prezzo alle mistificazioni ed alle bugie raccontate in questi anni e che per, molti aspetti, si continuano vergognosamente”.
Redazione