Donato-Lanzara ora sceglie il Pd

Il sindaco si tessera con i democrat a Salerno e aspetta le mosse del partito.

CASTEL SAN GIORGIO. Il Partito Democratico sangiorgerse si avvia al rinnovo degli organi statutari. Mentre sembra volare verso la riconferma alla segreteria Mattia Faiella, il coordinatore locale sconfitto alle elezioni di giugno scorso, la vera novità è che il sindaco Paola Lanzara e sembra anche il suo vice, Giuseppe Alfano, hanno deciso di tesserarsi al Pd ma di bypassare il circolo locale aderendo direttamente al partito attraverso la segreteria provinciale.

Una scelta personale che conferma ciò che da tempo la Lanzara va dicendo e cioè di essere una politica di sinistra, moderata, ma di sinistra. La scelta della Lanzara mette in difficoltà la linea fin qui tenuta dal Pd locale. Cosa succederà quando una parte del Pd, quello all’opposizione guidato da Donato, per intenderci, attaccherà il sindaco? Chi difenderanno i vertici provinciali? Dall’altro lato però, la coalizione uscita vincente dalle elezioni dello scorso giugno non si riconosce tutta nel Pd. Ne fanno parte anche l’Udc e qualche esponente di Forza Italia.

E’ chiaro che a questo punto il Pd provinciale, che in questi mesi su Castel San Giorgio si è imposto un omertoso silenzio, dovrà fare una scelta. Farsi rappresentare dai vincenti o dai perdenti? Con le elezioni alle porte il dilemma non è di facile soluzione anche perché tra meno di un mese lo stesso Pd provinciale andrà al congresso. Tesserandosi personalmente la scelta della Lanzara è apparsa chiara. Non intende “rompere le uova ne paniere al Pd” Né a quello locale né a quello provinciale. Ma la palla è ora tutta nel campo opposto. La Lanzara ha fatto il suo gioco, cosa farà ora il Pd provinciale? Come a dire: “Io sono qui ora decidete voi se volete o meno il rinnovamento vero o quello di facciata”.

Se Donato insisterà sul nome di Faiella è probabile che si vada alla rottura perché alla Lanzara non sarà giunto alcun segnale di distensione o di mano tesa. Se invece si punterà su un nome diverso è possibile che la sindaca possa guardare di buon occhio il processo di cambiamento. Una decisione che spetterà ora alla segreteria provinciale.

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