Presentato un esposto al Garante della Concorrenza e del Mercato, alla Corte dei Conti, al Ministero per lo Sviluppo Economico e alla Procura. Gli esercenti paganesi chiedono di verificare le autorizzazioni del supermercato nell’ex Centrale del freddo.
PAGANI – Esposto contro la Lidl per il grande supermercato all’interno dell’ex centrale ortofrutticola realizzata con fondi pubblici nel consorzio di bonifica. A chiedere l’intervento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, la Corte dei Conti, del Ministero per lo sviluppo economico e della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore perché si indaghi e si faccia luce sulla vicenda relativa all’apertura di una media struttura di vendita da parte della società Lidl Italia s.r.l. a Pagani è stata la Confcommercio della città di sant’Alfonso, con l’appoggio dell’organizzazione sindacale nazionale.
L’intento del presidente Luigi Amendola e di tutto il consiglio direttivo, rappresentati dall’avvocato Maria Maddalena Gaeta del Foro di Salerno, è quello di sollecitare una seria e forte azione di verifica dell’iter burocratico per l’autorizzazione alla Lidl e di fare luce su una serie di presunte irregolarità nell’intero iter autorizzativo per quella che è una media struttura di vendita realizzata al confine con Nocera Inferiore. In questa struttura, il Cipe aveva finanziato e poi realizzato una centrale ortofrutticola per la catena del freddo a supporto del mercato ortofrutticolo di Pagani. Centrale che non sarà più utilizzate e con grave danno per una delle fonti di maggiore reddito della provincia di Salerno, qual è il mercato ortofrutticolo di Nocera-Pagani che ha un fatturato annuo superiore ai 250 milioni di euro.
La Confcommercio, oltre a lamentare lo sperpero di denaro pubblico, intende riaffermare la certezza del diritto. In pratica, il supermercato lì danneggerebbe le altre attività commerciali di Pagani e dei Nocera Inferiore. Perplessità anche sulla destinazione d’uso dell’area che il piano regolatore individua come “S1”, ossia non destinata alla vendita ma solo a zona espositiva, tranne che per il mercato del freddo.
«Le regole –ricorda Amendola.- devono valere per tutti. Nessuno deve maturare l’idea che è possibile fare ciò che si vuole in ragione della forza di una proposta economica. Faccio appello agli amministratori attuali, l’ennesimo, affinché possono aiutarmi a fare chiarezza sulla vicenda che desta non poche preoccupazioni per il comparto commercio e non solo, per evitare che questo scempio possa procurare un danno alle imprese del territorio. Va ricordato che i negozi di vicinato si riforniscono di merce spesso da produttori locali, cosa che non avviene con le grandi catene di distribuzione. In questo caso, rischieremmo di trovare prodotti alimentari stranieri a dispetto di quelli locali, con un danno che va oltre i commercianti e si estende anche alla aziende piccole e medie di produzione del nostro territorio».