Carlo Bianco sceglie di tacere. Oggi gli altri tre interrogatori

Al centro dell’inchiesta anche il tentativo di ricostituire il clan da parte di “Zi’ Antonio”. Importante ascoltare in particolare il boss Pignataro, il nipote Eboli.

NOCERA INFERIORE – Primo interrogatorio nell’inchiesta “L’altra storia”, il terremoto che ha sbandato la città. Interrogatorio durante pochi secondi. L’ex consigliere comunale ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Bianco, assistito dal suo legale Andrea Vagito, è stato ascoltato dal Gip di Avellino, essendo recluso in un penitenziario della provincia. Oggi, invece, davanti al Gip Stefano Berni Canani saranno ascoltati gli altri tre arrestati di questa inchiesta, il boss Antonio Pignataro, il nipote nonché suo presunto braccio destro, Ciro Eboli, e Luigi Sarno che è ai domiciliari, dove è tornato, in seguito alla convalida del suo arresto per cocaina eseguito la mattina dell’esecuzione della misura cautelare.

Importanti elementi per l’inchiesta dei pm Vincenzo Senatore e Lica Colamonaci dei tre arrestati. Fondamentale ascoltare Pignataro, “Zi Antonio” sul suo tentativo di ricostituire un clan, erede di quello “Prudente-Pignataro” da lui capeggiato un tempo. Secondo il pm, di questo clan avrebbero fatto parte Ciro Eboli, suo nipote e figlio di Franco (ucciso in un agguato a Castel San Giorgio nel 1987), e cognato con Luigi Cuomo, fratello di Michele, capi delle nuove leve criminali nocerine; un altro nipote, Guerino Prudente (figlio della sorella di Zi Antonio e di Alfonso, “Fonso ‘o calabrese”, del clan “Pignataro – Prudente“); Mimmo (Domenico) Orsini che ha precedenti di polizia per truffa, detenzione e spaccio di stupefacenti, porto e detenzione abusiva di armi, associazione a delinquere ed esercizio abusivo di attività di gioco o scommessa, ed altri personaggi minori.

Successivamente, alla gang avrebbero partecipato Antonio Cesarano (ex vicesindaco di Nocera Inferiore con l’amministrazione del sindaco Antonio Romano) e Carlo Bianco (già consigliere comunale di Nocera Inferiore) i quali, in particolare, secondo la Dda, fornivano all’associazione i collegamenti con l’amministrazione comunale di Nocera Inferiore al fine di garantire l’ottenimento di provvedimenti utili all’associazione camorristica.

Le Cronache

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