Ciro Eboli, un giovane impegnato nel sociale e che voleva affrancarsi anche da alcune disavventura che gli erano capitate.
NOCERA INFERIORE. Così veniva presentato alle scorse amministrative, quando, all’improvviso si era candidato nella lista D’Acunzi Sindaco in appoggio al proposto sindaco Pasquale D’Acunzi. Uno candidato che andava forte in particolare al rione Calenda e a Montevescovado, si diceva proprio per il suo impegno. E, davanti a questa facciata di persona perbene, che voleva dimenticare anche l’omicidio del padre Francesco negli anni Ottanta e la parentela con Luigi Cuomo, emergente criminale nocerino, impegnato in un’agenzia di servizi, si nascondeva un’altra realtà, secondo le indagini.
Il 27 gennaio scorso, ad esempio, Eboli riferì a Pignataro di una richiesta di pagamento di un credito avanzata da P.G. di Angri nei confronti di Carmine Afeltra, per un presunto debito maturato da un parente nella gestione di una palestra. Fu organizzata una spedizione ad Angri per il giorno successivo al fine di costringere il creditore a desistere, secondo quanto si evince dalle espressioni proferite dallo stesso Pignataro: «andiamo noi là, lo facciamo chiamare… si deve prendere pure una cazziata per chi è il padre, chi è lo zio, chi è il nipote“.
L’incontro sarebbe avvenuto in via dei Goti, inizialmente presso il piazzale della Gm Costruzioni, poi nel parcheggio del Centro Benessere Olimpia Sport. Con la presenza nel corso del primo incontro di Eboli, Giuseppe Afeltra, Carmine Afeltra, Gianluca Arcucci oltre che dello stesso Pignataro Antonio e di altra persona non identificata, e con la presenza, nel corso del secondo incontro, di Ciro Eboli, Giuseppe Afeltra, Antonio Pignataro ed un altro soggetto non identificato in tal modo compiendo atti a costringere il creditore a rinunziare alle proprie pretese.
Per le indagini, Eboli era il luogotenete di Pignataro e avrebbe agito in nome e per conto suo in diversi occasioni, anche nell’amministrare “giustizia”.
Le Cronache