Eletto per la terza volta: il popolo per tre volte ha deciso Manlio Torquato sindaco.
Il “ragazzo fortunato” definito così in questa campagna elettorale è comparso ieri mattina in piazza municipio, alle prime ore dell’alba si è recato al bar per la prima colazione con alcuni suoi amici e supporters. Forse un modo per scaricare la tensione del giorno prima. Le prime immagini del sindaco riconfermato sono state quelle di Rtalive. Più tardi c’è stata una conferenza stampa.
Un passaggio è stato dedicato alla moglie: “Ringrazio mia moglie che per me è importante e mi è stata vicina”. Ha poi voluto ringraziare tutti gli assessori ed i consiglieri della sua ultima amministrazione. Tante le domande dei giornalisti. Torquato ha anche parlato di Montevescovado: “La prima cosa che farò è quella di comunicare agli abitanti di Montevescovado l’accordo verbale in conferenza di servizi con Iacp e Banco Napoli, per il saldo dell’ipoteca al Banco Napoli e lo sblocco dei suoli”.
Ridimensionati gli altri candidati sindaci, in sette sono stati clamorosamente battuti dal sindaco uscente che ha evitato un ballottaggio dato per certo. In consiglio comunale entreranno: Pasquale D’Acunzi, Alfonso Schiavo, Vincenzo Spinelli e Tonia Lanzetta.
Per lo pneumologo nocerino un ritorno in assise: “Le urne hanno consacrato la continuità. Faccio gli auguri di buon lavoro al sindaco Manlio Torquato”.
Prima volta del M5s e di Vincenzo Spinelli: “Ora inizia una vera opposizione. La prossima volta il M5s amministrerá Nocera Inferiore”.
Prima volta da consigliere anche per Tonia Lanzetta: «Sono soddisfatta del risultato elettorale conseguito portato avanti senza sigle politiche di nessun genere. Ringrazio tutti i candidati e gli elettori che hanno voluto preferire il nostro progetto amministrativo, che oggi posa la prima pietra».
Un ritorno anche per Pasquale D’Acunzi: “Faccio i miei auguri al sindaco Torquato per la vittoria. Il popolo ha confermato il sindaco uscente”.
Non siederanno sugli scranni consiliari: Luisa Gagliardi, Mario Stanzione e Domenico Fimiani.
Giuseppe Colamonaco – Le Cronache