Tra gli arrestati un finanziere di Nocera e 4 volti noti del vesuviano.
AGRO/VESUVIANO. Alleanza tra i Vinella-Grassi e i Di Lauro per combattere la terza faida di Scampia, 27 arrestati, diversi sono dell’area vesuviana, uno è di Scafati e uno di Nocera Inferiore. Operazione della Squadra Mobile della Questura di Napoli e del Gico della Guardia di finanza hanno portato in carcere 23 indagati e 4 ai domiciliari per un’indagine del Dda di Napoli. Tra gli arrestati spicca il nome del “Terremoto,” il 29enne Salvatore Di Lauro, uno dei figli di Ciruzzo o’milionario, neo boss.
I 27 sono finiti nei guai, a vario titolo, per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, tentato omicidio pluriaggravato, di associazione finalizzata ad estorsioni condotte secondo il meccanismo dei c.d. cavalli di ritorno, detenzione e porto di armi, favoreggiamento aggravato. Al centro dell’indagine l’alleanza tra il clan della Vinella Grassi ed il clan Di Lauro, clan di Secondigliano e di Scampia e che avevano realizzato una joint venture per garantire l’approvvigionamento delle piazze di spaccio e del sistema di vendite noto come passaggi di mano.
L’associazione finalizzata alla organizzazione del traffico di stupefacenti risulta composta da affiliati di entrambi i gruppi che, nel periodo 2012-2014, hanno anche perseguito i propri autonomi obiettivi. La Vinella Grassi, impegnata nella faida mortale con gli Abete Abbinante Notturno, ha proseguito nell’azione incessante mirata ad assicurarsi l’egemonia ‘militare’ sull’area; è infatti ricostruito il secondo tentativo operato, dopo un precedente fallimento, di eliminare Giovanni Esposito , esponente di rilievo del clan Abbinante.
In tale clamoroso episodio, al gruppo di fuoco della Vinella Grassi si è unito anche un militare della Guardia di Finanza, Claudio Auricchio, in servizio presso Baschi Verdi di Napoli, vero e proprio affiliato al clan, a disposizione del latitante Antonio Mennetta, pericoloso capo della predetta consorteria ed artefice della faida del 2012. Il militare era addetto ai trasporti di stupefacente ed era in- caricato di acquisire armi di cui il clan necessitava in quantità sempre maggiori per proseguire i conflitti cruenti in ci era impegnato. Lo stesso finanziere infedele è risultato essere al centro del gruppo, tra i quali un altro finanziere Giacomo Baldassi, al servizio contemporaneamente della Vinella Grassi e dei Di Lauro per l’acquisto, il trasporto e la vendita degli stupefacenti, secondo un sistema articolato e capillare che consentiva di rifornire altre organizzazioni criminali, perlopiù locali, come il clan Pesce Marfella ed altri soggetti, gravitanti soprattutto del nord della Puglia.
Ruolo centrale è quello di Giovanni Cortese, alias il Cavallaro, nel raccordo tra la sua organizzazione di appartenenza, il clan Di Lauro e la Vinella Grassi, non solo nella gestione della struttura di narcotraffico ma anche nell’organizzazione di un capillare giro di estorsioni fondato sulla capacità di fungere da ricettore dei veicoli rubati/rapinati nell’area nord di Na- poli e quindi di imporre con la tecnica del cavallo di ritorno il pagamento del riscatto ai proprietari. Di assoluto rilievo inoltre risultano le dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia.
Ecco l’elenco dei 27 arrestati.
Due sono dell’Agro e quattro dell vesuviano. Gli arrestati: Il 29enne boss Salvatore Di Lauro di Napoli detto “Terremoto”; il 40enne finanziere Claudio Auricchio, nato a Nocera Inferiore, il 45enne collega stabiese Giacomo Baldassi e il 44enne fratello Baldassi, nato a Torre Annunziata; il 33enne Luigi Noceroni, nato a Scafati, il 41enne Marco Aprea nato a Torre Annunziata; il 44enne Vincenzo Tufano di Pompei. Stessa sorte per i 37enni Giovanni Cortese, Aniello Apredda e Pietro Mariano Orefice, nati a Napoli come i 42enni Nicola Fruguglietti e Pasquale Pesce. Sempre di Napoli sono il 33enne Salvatore Cerino, il 27enne Bruno Franzese, il 26enne Salvatore Marfella, il 52enne Salvatore Luongo, il 23enne Pasquale Paolo (detto “Lallone”), il 24enne Antonio Tarantino, il 47enne Carmine Sabatino; il 30enne Daniele Granata, il 32enne Antonio Mennetta Antonio, il 25enne Umberto Accurso, il 41enne Ciro Barretta (detto Cicciotto), il 27enne Salvatore Di Savio, il 56enne Tullio Emmausso, la 42enne Carolina Todisco. Arrestato anche il 40enne Felice Pietrantuoni Felice, nato a San Severo di Foggia.
Il nocerino tra gli organizzatori di un tentato omicidio.
Avrebbe avuto un ruolo fondamentale, il 40enne “basco verde” Claudio Auricchio, nativo di Nocera Inferiore. Il militare della Guardia di finanza è accusato di partecipazione all’associazione per delinquere e nel concorso in tentao di omicidi di “‘o Muort”, Giovanni Esposito, esponente del clan Abbinante (è cognanto del boss Antonio Abbinante) legato agli “scissionisti”. Auricchio sarebbe stato uno degli organizzatori e esecutore materiale. Il 40enne nocerino prelevò dalla sua abitazione Esposito, dicendogli che doveva
fare un controlo di polizia ma l’operazione di morte non riuscì. Auricchio è stato arrestato anche con l’accusa di associazione camorristica: aveva un legame diretto con “Er Nino”, all’anagrafe noto come Antonio Mennetta, uno dei giovani boss.
Il 45enne collega di Auricchio, il vesuviano Giacomo Baldassi è accusato di traffico di droga con la droga acquistata o trasporatta per conto delle cosche napoletane o della Sacra Corona Unita. Entrambi i finanzieri erano in servizio a Napoli.
Le Cronache