M5s. Quel documento contro la Lanzetta ed i mal di pancia

L’attacco al candidato sindaco Tonia Lanzetta arriva del tutto inatteso da parte del Movimento cinque stelle, tanto inatteso da essere non largamente condiviso.

Che ci fosse un percorso comune tra la campagna elettorale dell’avvocatessa e quella del suo collega Vincenzo Spinelli che guida i pentastellati, è cosa nota. Che buona parte dei candidati sindaci abbia stretto, formalmente o di fatto, un patto tra loro di attacco solo contro l’uscente sindaco Manlio Torquato è cosa nota, per assicurarsi la possibilità di un ballottaggio. Un’esigenza che però ha fatto abbassare la guardia, se non sparire, contro gli altri aspiranti cittadini. Una strategia emersa proprio dirante il comizio di Spinelli, sabato scorso al quartiere Arenula e che aveva lasciato interdetti alcuni per l’assenza di attacchi ad altri candidati che non fossero Torquato.

Ieri la presa di posizione di un candidato del M5S al consiglio comunale, Antonio Prospero Ferrara che si dissociava «totalmente da chi reputa di non voler attaccare sul piano politico e con carte alla mano persone che hanno amministrato in maniera mediocre la nostra cittá in questi ultimi cinque anni, per non parlare di qualche ex assessore “licenziato” dall’amministrazione Torquato e che oggi ci ritroviamo tra i candidati a sindaco di questa cittá dopo che per due anni non ha prodotto nulla di buono quando aveva la delega all’ambiente ed alla protezione civile.

Per non dimenticare qualche industriale conserviero, anch’egli candidato a sindaco dopo che ha amministrato insieme a Torquato – visto che lo ha appoggiato sia nel 2011 che nel 2012 – per ben cinque anni con quattro consiglieri comunali, di cui due assessori». Ferrara poi stigmatizza l’adesione alla coalizione di Torquato dell’ex sua opposizione e di coloro che ne erano stati gli oppositori fino a firmare la sfiducia dell’amministrazione nel 2011.

Una posizione che si ritrova nel documento inviato a tutti i giornali a nome del Movimento e che non è stato smentito. Una posizione che ha scatenato l’ira di alcuni in M5S nocerino che aveva di fatto un discorso aperto con la Lanzetta.

La campagna elettorale sta per finire ma forse una riflessione può farsi: veramente si crede che esiste un candidato arrivato terzo, quarto o quinto che possa orientare al ballottaggio il suo elettorato in modo tale da spostare voti su uno dei due contendenti? L’esperienza dice di no. L’importante è arrivare almeno al secondo posto per giocarsi la partita del ballottaggio, tutto il resto non conta, almeno che l’obiettivo principale non sia farla pagare a Torquato.

Le Cronache

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