La rabbia dei cittadini per la Tari al 5%, le cifre erronee attribuite per «errori di sistema». I costi in salita ma i servizi restano gli stessi o peggiorano.
CAVA DE’ TIRRENI – L’imposta Tari lievita del 5% ed i cittadini metelliani che in base alle dimensioni dell’abitazione o del nucleo familiare si vedranno addebitati ulteriori somme che oscillano dai venti ai quaranta euro. La cittadina metelliana dunque si aggiudica il sorpasso, a spese dei residenti, di città come Arezzo o Roma capitale o la vicina Salerno. Secondo dovere di cronaca l’amministrazione aveva già preannunciato durante i lavori di un Consiglio comunale l’aumento dell’imposta per l’anno solare 2017 del 5% che si vedrà ridimensionata del 2018, a causa dell’accorpamento alle funzioni della partecipata comunale Metellia Servizi S.r.l quelle del Bacino Salerno1 che prima era deputato alla raccolta ed allo smaltimento della nettezza urbana.
Dal primo marzo 2017 quindi una sola azienda è titolare dei servizi che adesso passano al vaglio dei residenti scontenti sia dell’aumento che contestualmente del peggioramento o della mancata miglioria dei servizi offerti. Altro fronte della problematica è la scarsa premialità collegata al corretto svolgimento della raccolta differenziata che consente sgravi d’imposta, attualmente di pochi euro. Sollevato dai cittadini anche l’interrogativo circa il numero dei netturbini rispetto ad una città che conta circa cinquantatremila abitanti e che nonostante tutto rimane sporca in parecchi punti da copertina o periferici, in aggiunta a quanto detto fin ora si registra il problema dei vari errori nei conteggi in merito ai dati del conferimento all’isola ecologica riportati al ribasso.
Lunghe code agli sportelli del Comune dunque e tanto disappunto per bollette che hanno toccato anche la soglia di settecentonove euro e quarantaquattro centesimi, che hanno necessitato la corretta rettifica per la quale si è previsto un doppio sistema di rimborso, o subito, al momento dell’accertato sbaglio o sull’ammontare del prossimo imponibile. Banalmente da riferire è che le lunghe attese si sono generate proprio per un rimborso immediato. Si tratta di vicende oramai ben note agli italiani di ogni latitudine.
Adriano Rescigno – Le Cronache