Ieri la cerimonia di insediamento. Izzo: “Una scelta saggia”. Le prime parole del neo procuratore ai colleghi e presenti.
«La Procura di Nocera non è solo un ufficio giudiziario è qualcosa di più, un faro per i cittadini». Queste le prime parole espresse alla cerimonia di insediamento del nuovo Procuratore della Repubblica,
Antonio Centore. Nell’aula “Marcello Torre” del tribunale nocerino, alla presenza delle varie autorità, Centore è stato ufficialmente presentato dai colleghi magistrati. Guiderà la procura per i prossimi otto anni.
Una procura che ha visto la reggenza (per la quarta volta) da parte del pm Amedeo Sessa: «Ricordo che iniziammo molti anni fa senza mezzi: ci fu donata perfino l’unica fotocopiatrice».
Durante la cerimonia ha preso parola anche il precedente procuratore capo, Gianfranco Izzo: «La nomina di Centore è una saggia decisione presa dal Csm. Direi anche un po’ giustificatamente tardiva: ma tanto tuonò che finalmente spuntò il sole sulla procura di Nocera Inferiore». C’è stato anche l’intervento ed il saluto del procuratore capo di Salerno, Corrado Lembo: «La mia è una testimonianza ed un affetto ai tanti anni di lavoro di Centore a Salerno. Testimonio il tuo valore, il tuo impegno, la tua concretezza».
Alla presentazione presente anche il primo cittadino di Nocera Inferiore, Manlio Torquato: «Porto il saluto della città a questa importante Procura. Un saluto va anche a chi in passato ha svolto un ottimo lavoro, con grande equilibrio. Confermiamo la nostra piena collaborazione».
Al termine dei vari saluti ed interventi, ha preso la parola in neo procuratore Centore:
«È una forte emozione, quest’aula la conosco bene, sono già stato qui perché sostenevo l’accusa per alcuni processi di camorra. Ho chiesto la presenza di Izzo e di Romano, per una continuità. Un grazie va alla reggenza di Sessa. Sono qui per un segno di continuità. Intendo gestire l’ufficio in maniera condivisa, cioè tutti devono avere voce in capitolo, ma poi la decisione la prende chi deve prenderla. Ho pensato ad un programma, redatto da alcuni problemi visti. A novembre arrivano due nuovi sostituti, poi ci sarà un terzo: da sette passiamo a dieci. Qui i carichi di lavoro sono sproporzionati rispetto non solo ai magistrati, ma anche al personale. Il mio obiettivo è quello di smaltire questi carichi: è il primo problema da affrontare».
Giuseppe Colamonaco – Le Cronache