I nomi difficilmente votabili

In questa puntata la posizione di due ex sindaci, Andrea Donato e Franco Longanella e quella dell’ex consigliere Gioiella. Le Cronache inizia un viaggio tra i candidati sindaci e consiglieri con vari problemi.

CASTEL SAN GIORGIO. A poco più di un mese dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio Comunale, mentre i giochi sono ancora tutti da fare, tra bufere, colpi di scene e vecchi ritorni, Cronache fa le pulci ai politici locali, facendo un elenco degli “impresentabili”.

Nulla a che vedere con la legge Severino o con disposizioni normative che ne impediscano la candidatura, né un elenco pretestuoso di presunti o veri carichi giudiziari, ma semplicemente una lista degli amministratori locali alle prese, ancora o nel recente passato, con il sistema giudiziario. Cominciamo con Andrea Donato, candidato sindaco per il Pd, che sette anni fa fu coinvolto nella vicenda della casa agricola e di alcuni abusi edilizi nella sua abitazione ad Aiello. Una vicenda che costò caro all’ex sindaco che perse le elezioni in favore di Franco Longanella. Proprio questi fatti, nel 2010, nonostante i proclami del redivivo segretario del Pd lo indichino ad icona della legalità, portarono Donato ad una sonora sconfitta.

Franco Longanella, che nel 2010 aveva sconfitto Donato, in questi giorni è stato destinatario di un avviso di conclusioni di indagini, insieme all’assessore al welfare, Raffaele Sellitto. Secondo il pm, i due sarebbero coinvolti nell’indicazione e la proroga di Pasquale Prudenzano, proprio ai vertici del Piano di Zona, ai danni di Porfidio Monda.
Antonino Coppola, ex donatiano, ex assessore longanelliano e nuovamente alla corte del Pd. L’ingegnere, che dovrebbe essere nuovamente in campo con il candidato Andrea Donato (si parla anche della possibilità di far scendere in campo il figlio) finì qualche anno fa in una vicenda di abuso d’ufficio insieme a Donato e un tecnico comunale.

Aniello Gioiella, esponente del centrodestra locale ed ex consigliere della maggioranza di Pasquale Sammartino. Il politico, imprenditore nelle energie rinnovabili, è incappato in un’indagine della Procura di Nocera Inferiore, per lavori svolti nel comune di San Valentino Torio, ed è stato rinviato a giudizio qualche mese fa. Le indagini, che coinvolgevano in un primo momento oltre Aniello Gioiella ben 38 persone, hanno riguardato diversi appalti pubblici ma anche alcune abitazioni abusive di politici locali, impianti fotovoltaici non autorizzati, come quello a casa dell’ex sindaco e l’apertura di un supermercato.

Per queste ragioni, i deputati del Movimento 5 Stelle, Tofalo, Sibilia e Petraroli avevano chiesto al Presidente del Consiglio dei ministri ed al ministro dell’Interno lo scioglimento del consiglio comunale del piccolo centro dell’Agro Nocerino Sarnese. Oltre a questi procedimenti, secondo i bene informati, ci sarebbero altre inchieste che riguarderebbero un avvocato specializzato in amministrazione di condomini, già assessore negli anni scorsi, che pare abbia già subito una visita da parte della guardia di finanza, ed un consigliere comunale, più volte delegato a curare aspetti dell’amministrazione in carica e poi assessore, coinvolto in una strana vicenda di assunzioni nella società in house del Comune per parenti suoi e della moglie.

Le Cronache
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