Un ufficiale campano nell’inchiesta Consip. Era in servizio a Scafati

Il capitano Scafarto accusato di falso in una informativa sulle indagini.

ROMA. E’ accusato di falso il capitano Gianpaolo Scafarto, un tempo in servizio nell’Agro Nocerino. L’ufficiale avrebbe dichiarato il falso in una informativa sugli appalti Consip. L’indagine per falso a carico di un capitano del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri smonta buona parte delle accuse contro Tiziano Renzi, nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti Consip. Nell’informativa in questione viene eccreditata, per errore, la tesi della presenza dei servizi segreti nelle verifiche e, soprattutto, viene attribuita ad Alfredo Romeo una frase intercettata dagli inquirenti nel dicembre scorso: “Renzi, l’ultima volta che l’ho incontrato…“, dice l’interlocutore, ma la voce non è quella dell’imprenditore campano ma del suo collaboratore ed ex parlamentare Pdl, Italo Bocchino.

Lo scambio di persona si rivela decisivo perché proprio su quella frase si basava la convinzione degli inquirenti secondo la quale il padre dell’ex premier conosceva Romeo, finito in carcere lo scorso 1 marzo per corruzione. Scafarto, interrogato nella giornata di ieri dal sostituto procuratore Mario Palazzi, e si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma l’indagine a suo carico inciderà sugli sviluppi futuri del caso. Inoltre un mese fa la procura di Roma ha aperto un fascicolo su una presunta fuga di notizie a seguito della quale le indagini sono passate dal Noe al Nucleo investigativo dei carabinieri romani.

Gianpaolo Scafarto è un volto noto in provincia di Napoli e di Salerno. Nato e cresciuto a Castellammare di Stabia viene dalla carriera dei sottufficiale dell’Arma dei carabinieri. Ma resciallo prima al nucleo operativo del comando provinciale di Palermo e poi all’antidroga del capoluogo siciliano, aveva vinto il concorso di ufficiale. Primo incarico come comandante al nucleo operativo e radiomobile di Riccione e poi, dal 2006, della tenenza di Scafati. Nel 2008, viene promosso capitano e inviato al comando superiore, il nucleo operativo e radiomobile dell’allora compagnia carabinieri di Nocera Inferiore.

Nel 2013 il trasferimento al Noe del “capitano Ultimo”. Un ufficiale brillante, un po’ fuori le righe, ma tipo assai sveglio, che conosce bene tutti i meandri delle indagini. A Scafati si è occupato di molte indagini a contrasto delle organizzazioni criminali locali, specializzate nelle estorsioni e del traffico di stupefacenti e, poi, trasferito a Nocera Inferiore aveva coordinato molte indagini scottanti nello stesso settore. Tra le inchieste alle quali aveva collaborato anche quelle sulla caccia all’assassino del tenente Marco Pittoni, l’eroico ufficiale ucciso a Pagani il 6 gennaio 2008.

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