Quattro le liste e i candidati sindaci, 64 aspiranti consiglieri: «Mai così tanta gente»

A giocarsi il primo cittadino Lanzara, Esposito, Salvato e Donato.

CASTEL SAN GIORGIO. Pina Esposito torna in auge dopo qual- che settimana in cui molti addetti ai lavori davano l’ex assessore provinciale al lavoro fuori dai giochi politici per le amministrative di Castel San Giorgio. Insieme a lei Paola Lanzara e Michele Salvati sembrano ormai lanciati verso una campagna elettorale che si preannuncia per la prima volta in linea con la rappresentatività degli altri comuni. Nel passato due sole liste contrapposte, di fatto, permettevano a quaranta candidati di rappresentare complessivamente circa quattordicimila elettori.

Questo deficit di rappresentatività quest’anno sembra polverizzarsi sotto l’effetto di un cambiamento a cui i vecchi protagonisti della politica locale non riescono ad adeguarsi. Diciamo pure che non riescono a comprendere. Franco Longanella da un lato e Andrea Donato dall’altra non sembrano aver compreso che non si tratta banalmente di voto d’opinione. I social, il web, i giovani e il loro modo di comunicare, hanno in pochi anni polverizzato il loro mondo: quello dei medici che gestivano un potere fatto di rapporti di vassallaggio, quello del potere usato per incutere timore e poter applicare la famosa massima: “fate quello che dico io, non fate quello che faccio io”.

In un mondo in cui anche l’Europa, così come è, viene contestata e messa in dubbio, chi non è dentro al cambiamento stenta a comprenderlo e a governare i processi di costruzione del consenso. Grillo docet. Così al solo pensiero che il Pd provinciale (ma valgono ancora le sigle dei partiti?) possa aver pensato di far svolgere le primarie a Castel San Giorgio ha provocato le ire di Andrea Donato. Negli ambienti di via Manzo si parla con insistenza di una telefonata dai toni forti tra il coordinatore provinciale Nicola Landolfi e lo stesso Donato, sull’inopportunità delle primarie. “Ditemi con chi dovrei fare queste primarie – pare abbia detto Donato a LandolfiAltrimenti mi faccio una lista civica e vado avanti”.

A riprova, se la telefonata corrispondesse al vero, che non era vera l’affermazione del giovane ed inesperto coordinatore locale del Pd, Mattia Faiella, quando affermava che il partito aveva puntato tutto su Donato. Quando piove si apre l’ombrello, ma quando non si ha neanche l’ombrello ripararsi sotto un balcone va bene lo stesso, basta non bagnarsi, anche se la fine è davvero ingloriosa. Pina Esposito raccoglie invece molte adesioni come pure Paola Lanzara e Michele Salvati. Una eventuale corsa a quattro diventerebbe un terno al lotto ma i tre candidati a sindaco già ufficiali non sembrano temere, chi per un verso chi per l’altro, il responso delle urne.

La Esposito conta su una lista completamente nuova, la Lanzara sulla sua capacità di aggregazione e su molti longanelliani che hanno già fatto la loro scelta di campo e Salvati su un gruppo di giovani determinato a chiudere il libro dei vecchi personaggi del passato.
Resta l’incognita grillina e quella del Pd. In una ipotetica corsa a quattro il voto grillino potrebbe fare la differenza, mentre il Pd, dovrà studiarsi attentamente le mosse. Candidare gli “amici” del governatore De Luca non sempre è certezza di vittoria Ad Angri Mauri perse le elezioni, a Nocera Superiore le perse Montalbano, e a Nocera Inferiore Torquato stracciò tutti gli avversari.
Rispetto al rifiuto della gente non c’è De Luca che tenga e a Castel San Giorgio proprio di questo il Pd dovrà tener conto.

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