Vertenza Silba: i sindacati ora vanno in Procura

‘’Che confusione, sarà perchè non s’amano’’, la sintesi assurda delle vicende inerenti alla Silba Spa dove nel pomeriggio di ieri le sigle sindacali serrano le fila, compattano gli scudi e chiedono l’intervento della Procura della Repubblica per riuscire a vedere chiaro il futuro societari ed il presente degli stipendi arretrati avvolti ancora dalla negligenza di un gruppo che continua a negarsi nelle trattative di divisione con il barone di Giura.

Con un fax delle ore 15.14 destinato ai centri medici di riabilitazione ‘’Villa Alba’’ di Cava de’ Tirreni, ‘’Villa Silvia’’ e ‘’G.f Montesano’’ di Roccapiemonte, le segreterie provinciali Cgil, Cisl e Uil; alla luce delle mensilità non versate ai dipendenti dal mese di gennaio, prendendo coscienza dei dissidi societari che prima hanno convinto il Tribunale delle Imprese sezione di Napoli ad accertare l’esistenza di una causa di scioglimento societario ed ieri mattina a chiedere della travagliata società i libri contabili; minacciano battaglia e pretendo chiarezza attraverso l’adire vie legali informando dettagliatamente degli accadimenti la Procura della Repubblica, il direttore generale dell’Asl competente per territorio, l’Ispettorato del lavoro e gli uomini della Guardia di Finanza, i quali avranno possenti moli di lavoro circa le amministrazioni che procedendo a mo di gambero si sono susseguite dal 2014, indagini che si aggiungono a quelle che l’Inps già sta imbastendo in merito alla doppia posizione lavorativa non consentita dalla legge e non avallata dalla Camera di Commercio di Napoli, dell’ex amministratore Riccardo De Falco.

Le carte bollate dunque prendono il posto dell’ira che nei giorni scorsi si è diffusa sino alla mura dell’ospedale Loreto Mare di Napoli dove svolge la sua professione un altro socio della cordata societaria facente capo alla famiglia ‘’De Falco – Masola’’, Fabrizio Antonio De Falco che rinnega le sue responsabilità nelle faccende Silba, repentinamente smentito da un operatore sanitario di ‘’Villa Alba’’ in Cava de’ Tirreni che afferma nel trambusto dei corridoi in stato di agitazione, di aver spesso assistito ed accompagnato il primario nello svolgimento delle sue mansioni sanitarie all’interno delle strutture.

Come noto la Silba Spa non possiede più dicitura all’interno dei registro delle imprese come non recepisce i fondi della Asl dall’agosto 2016 con maggior riguardo al centro medico ‘’Villa Silvia’’ ed i Comuni di Cava de’ Tirreni e Roccapiemonte ancora devono versare nelle casse della società complessivamente 2.300.000 euro, sommate alle dinamiche societarie interne ai due gruppi, il risultato è quello della quasi certa liquidazione della società ed il serio pericolo corso da 350 dipendenti di rimanere senza lavoro, nonchè lo sradicamento di 500 ospiti dalle strutture, patologicamente colpiti da disabilità psichiche e mentali, le quali in molti casi hanno assistito all’intero procedimento esistenziale degli stessi che hanno scosso anche il mondo della politica, dall’Amministrazione di Roccapiemonte al Sindaco di Cava de’ Tirreni fino all’interessamento dell’Onorevole Edmondo Cirielli che preannuncia battaglia parlamentare.

A.R. Le Cronache
1-SPAZIO-PUBBLICITA'

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