ll corteo ha preso il via dal luogo dove è stata barbaramente uccisa a calci la cagnolina di sei mesi da Antonio Fuoco. La città di Salerno è scesa in piazza per dare sostegno a tutti gli indifesi. In tanti hanno preso parte al corteo acccompagnati dagli amici a quattro zampe.
La città di Salerno dice basta alla violenza. I salernitani chiedono giustizia. Giustizia non solo per Chicca, ma per tutti gli indifesi. Per tutti gli esseri viventi, senza alcuna distinzione. Ha preso le mosse dal web una mobilitazione che nella mattinata di ieri ha visto sfilare per le strade del quartiere di Pastena tantissimi cittadini, molti dei quali accompagnati dai propri amici a quattro zampe, e da altrettanti volontari appartenenti alle più diverse associazioni in difesa degli animali, giunti da ogni dove della provincia salernitana.
Tutti uniti in un unico corteo, partito proprio da lì, dal luogo in cui si è consumato quel terribile massacro. “Siamo qui, per manifestare in nome di tutti quegli animali che quotidianamente sono oggetto di barbarie e violenze inaudite da parte degli uomini”, spiega il Presidente della Lega Nazionale per la Difesa del Cane – sezione Salerno, Antonella Centanni. Una violenza gratuita commessa sempre più spesso non solo da persone adulte, ma anche da ragazzi. Un gioco fatto per divertirsi, e per divertire. Un passatempo macabro che, come riportato da molte ricerche condotte in campo psicologico, appare strettamente correlato a comportamenti violenti e criminosi –bullismo e delinquenza– che lo stesso soggetto commetterà poi successivamente.
“Massacrare gli animali, arrivando persino a torturarli, diviene una sorta di tirocinio per i più giovani”. Un tirocinio volto alla mattanza, non solo verso gli animali ma anche verso gli altri uomini. “Chi uccide gli animali con così tanta leggerezza ed indifferenza è sicuramente più incline alla violenza. Non solo animali, ma anche bambini e donne potrebbero diventare facilmente, e nuovamente, oggetto di questa sua ira funesta. Ed è per questo che noi chiediamo giustizia e pene più severe per tutti coloro che commettano violenze gratuite a discapito di qualsiasi essere vivente”.
Ribadisce il Presidente Centanni: “È inammissibile che persone così aggressive, che rappresentano una minaccia per la sicurezza pubblica, non paghino per i propri errori”. E sebbene troppo spesso la violenza e l’omertà vadano di pari passo, in casi come questo, a dilagare è invece la paura. Oltre che la sfiducia. La mancanza di fiducia nella giustizia, e ancor prima, in pene certe per chi commetta un reato, rappresentano un deterrente per qualsiasi cittadino che voglia denunciare un qualsiasi abuso.
“E affinché la morte di Chicca non resti vana, noi chiediamo a gran voce giustizia, e ci costituiremo parte civile nel processo”, conclude il Presidente Centanni.
Francesca Cavaliere – Le Cronache
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