Ieri sera Rete 4, nella trasmissione “Quinta Colonna”, si è interessata alla sanità campana.
NOCERA INFERIORE. Paolo Del Debbio ha puntato i riflettori sulla sanità napoletana e non solo: anche sul nosocomio di Nocera Inferiore. In collegamento dal piazzale antistante l’Umberto I, l’inviata Francesca Carollo, ha intervistato alcuni operatori del nosocomio nocerino. Uno di essi ha affermato: “Qua diamo assistenza a tutti, la legge 161 purtroppo ha ridotto gli spazi e mancano gli operatori sanitari“. Ha preso la parola durante la trasmissione, Pasquale Milite del M5s, il quale ha affermato: “C’è stata la chiusura dell’ospedale di Scafati e ciò ha incrementato il numero di utenti a Nocera. Il piano aziendale dovrebbe essere attuato, ma è ancora tutto fermo. Poi, le persone ricoverate devono anche portarsi le lenzuola da casa, ditele queste cose“.
La giornalista Carollo ha sottolineato che molte sono state le lamentele degli operatori a telecamere spente, ma che in diretta non era possibile raccontarle, poiché in molti “temono ripercussioni eventuali sul posto di lavoro“. Prima dei vari collegamenti una considerazione di Del Debbio: “Se una sanità è possibile organizzarla in un posto, bisogna saperlo fare anche in un altro“. In studio si è puntato il dito su chi la sanità campana la gestisce e non sono mancate le polemiche verso il governatore Vincenzo De Luca.
Da Nocera anche il collega Salvatore D’Angelo, ai microfoni di Rete4, ha illustrato i diversi disagi dei vari reparti e di quanto quasi ogni giorno la stampa locale sia lì ad evidenziarli. In un successivo collegamento le persone hanno preso coraggio ed altre testimonianze si sono aggiunte. Una è quella di un infermiere: “I dipendenti sono maltrattati e lo sanno tutti: nessuno parla. Bisogna portare a casa le nostre divise macchiate di sangue e le dobbiamo lavare noi“.
Poi, quella di una paziente: “Ho subito una operazione qui e quando ho dovuto togliere i punti nessuno lo sapeva, sono andata a farlo privatamente“. I toni si sono accesi sulle nomine dei primari, Milite lapidario: “I primari sono tutti nominati dalla politica, ma fate lavorare persone capaci“. Hanno protestato anche i lavoratori del servizio pulizie: “Siamo 800 lavoratori dell’Asl di Salerno, ci occupiamo delle pulizie. Dal 2014 noi svolgiamo due attività diverse, prima la sanificazione con una azienda, poi cambiamo divisa e nel pomeriggio svolgiamo una diversa mansione con un’altra azienda. Lavoriamo dieci ore al giorno“.
Giuseppe Colamonaco – Le Cronache