Il duro attacco del consigliere comunale sarnese Giuseppe Agovino contro l’amministrazione della sua città.
SARNO/ROCCAPIEMONTE. Duro attacco del consigliere Giuseppe Agovino (nella foto) di Forza Italia a Sarno sulla vicenda della chiusura degli sportelli antiviolenza. «Gli sportelli del centro antiviolenza sono già chiusi, sia a Sarno che a Roccapiemonte scrive Agovino -. Ridotti anche alcuni servizi ad Angri. Dopo tutte quelle inaugurazioni e i proclami sui nuovi progetti da parte dell’amministrazione Canfora ed i suoi amici, con proclami pomposi e dichiarazioni circa la paternità del merito, ora c’è il nulla di fatto: lo sportello di Sarno per i centri antiviolenza, è già chiuso.
Lo stesso per Roccapiemonte. Le iniziative erano di tipo sociale e di vitale importanza: si inserivano con quelle dello sportello di mediazione familiare di Sarno ed adesso anche questo centro è chiuso. Ma possibile che l’amministrazione comunale di Sarno insieme ai suoi colleghi e all’ambito, abbiano fatto solo proclami? E’ inaccettabile che un progetto come quello dei centri antiviolenza ad Angri, Sarno e Roccapiemonte venga interrotto in maniera brusca e senza preavviso.
Eppure, per questo progetto sono stati stanziati fondi regionali: vogliamo sapere ora, come farà il comune di Sarno, che aveva promesso agli utenti un servizio, a mantenere quella promessa per cui sono stati investiti 180mila euro circa” dichiara il Capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Agovino “Siamo alle solite: un film, ahimè tragico, prodotto e diretto interamente dalla giunta Canfora: non solo copiano i progetti dalle precedenti amministrazioni, come quella Mancusi e di centro destra, ma non sono nemmeno in grado di portarle avanti. Già un anno fa annunciammo un buco nell’acqua e dopo un anno, ne abbiamo la conferma. Per l’importanza e la delicatezza dei temi in questione (la tutela delle donne e l’ambiente familiare sono delle tematiche fondamentali su cui bisogna sapere progettare azioni utili e di salvaguardia), ci saremo aspettati uno sforzo maggiore, non una semplice interruzione che rischia di far diventare quelle precedenti, solo azioni volte allo sperpero di denaro pubblico».