Dopo il successo de “L’Amore Trionfa Sempre” (2010) e “L’Attimo” (2011), rispettivamente afferenti le problematiche sociali legate al bullismo e agli incidenti stradali, con “Gli Occhi Lucidi” il regista affronta un nuovo aspetto sociale della contemporaneità generazionale e non solo, che vede, al centro dei fatti, l’odierna e perdurante situazione precaria dei giovani, in cerca di una stabile occupazione lavorativa.
La trama si snoda secondo una vicenda sentimentale in cui vengono toccati anche temi come la dipendenza da sostanze stupefacenti, oltre che il valore posto dai ragazzi nelle ambizioni ed obiettivi che si intendono raggiungere, alla base anche della formazione acquisita. Il desiderio di voler fare ciò che si ama, ma che però purtroppo non trova riscontro nelle possibilità lavorative, tanto da doversi “arrangiare”, come dovrà fare il protagonista del cortometraggio, al centro tra una famiglia che vorrebbe vederlo “sistemato” e un legame di “amicizia” molto speciale. Emozioni e pathos che giungeranno ad un finale forse per molti inaspettato.