L’ex assessore regionale: «Conti alla mano sono inevitabili gli aumenti delletariffe. Ci sonosprechi di denaropubblico».
«I 160.000.000 di euro a carico della Regione per realizzare tre nuovi impianti e per potenziare lo STIR di Caivano sono un insopportabile spreco di danaro pubblico perché nel Piano precedente il costo di tutti gli impianti era a carico di concessionari individuati con gara di evidenza pubblica che sarebbero stati ripagati per l’investimento con la normale tariffa di conferimento».
Ad analizzare i costi è l’ex assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano: «Nel Piano Generale non sono previste risorse per realizzare gli impianti di trattamento della frazione organica derivante dalla raccolta differenziata (aerobici e/o anaerobici). Inoltre – prosegue Romano – sono stati inopinatamente cancellati due impianti di trattamento della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata le cui gare di appalto sono state già espletate e per i quali gli aggiudicatari sono pronti ad iniziare i lavori (impianto di digestione anaerobica da realizzare nello STIR di Giugliano e impianto di digestione anaerobica da realizzare ad Eboli a completamento dell’impianto di compostaggio aerobico già esistente).
Nessuna indicazione – dice ancora l’ex assessore della giunta Caldoro – è contenuta nel Piano Straordinario a proposito della collocazione sul mercato del Combustibile Solido Secondario (CSS) che si dovrebbe produrre nei due impianti da realizzare con l’evidente pericolo che tale materiale potrebbe restare nuovamente stoccato provvisoriamente in Campania aggiungendo alla beffa anche l’esorbitante costo che si dovrà sostenere per produrlo.
I costi reali del solo Piano Straordinario – conclude Giovanni Romano – arrivano a circa un miliardo di euro a fronte dei 450.000.000 previsti dal Governo Centrale.
Aggiungendovi i 160.000.000 a carico della Regione, restano oltre 300.000.000 di euro che finiranno sulle spalle dei cittadini della Campania attraverso un inevitabile aumento delle tariffe».