Attesi altri chiarimenti legali e si potrebbe pensare alla copertura del debito. L’assessore Mario Campitelli: «Stiamo pagando cambiali che altri hanno fatto» Della vicenda legata all’area di parcheggio di via Canale se ne parlerà in Consiglio.
NOCERA INFERIORE. Il recente pignoramento di alcuni beni del Comune, da parte degli eredi Russo riguardo al dovuto per l’occupazione post sisma del 1980 e fino ai primi anni duemila della area dov’è il parcheggio di via Canale, avrà il suo corso naturale come stabilito per legge. Tecnicamente i beni immobili pignorati dovranno essere monetizzati, si avvierà così attraverso il tribunale la vendita all’asta. La liquidità in denaro proveniente dall’asta andrà a coprire, in toto o in parte, quanto richiesto dagli eredi Russo – De Francesco. Quindi soldi che colmerebberero il debito che il Comune ha rispetto all’ultima sentenza di 1,6 milioni di euro, cifra notevolmente ridotta a fronte degli iniziali 5 milioni di euro richiesti.
Sui beni pignorati alla casa comunale fanno sapere che, gli immobili, non graverebbero sul bilancio. La paventata scure sulle casse comunali non è del tutto veritiera. In effetti, i beni immobili pignorati, riguardano il patrimonio dell’Ente e che lo stesso aveva già messo in procedura di alienazione poiché voleva disfarsene da tempo. In una eventuale vendita avrebbe ricavato dei soldi da inserire al bilancio, col pignoramento in atto, la cifra ricavata tramite asta andrà invece a coprire il debito. Quindi il bilancio in sé non viene scalfito e non ci sarebbe nessun aggravio. È il patrimonio comunale che perderebbe alcuni beni. La vicenda approderà anche in consiglio comunale e sulla quale l’Amministrazione intende fare chiarezza.
Si attendono ulteriori chiarimenti legali e si potrebbe anche pensare alla copertura finanziaria del debito, ma questi passi vanno fatti nelle sedi opportune. Da quanto appreso, nessuno scossone al bilancio, rispetto ad una situazione che l’attuale Amministrazione sta seguendo da tempo già dal suo insediamento. Tranquillo l’assessore al Bilancio Mario Campitelli: «Stiamo risolvendo ad ogni scadenza varie cambiali ereditate, questo da quando ci siamo insediati». Un commento lapidario e che fa il paio ad un’altra situazione intricata: la questione Se.Ta. Cambiale, come affermato da Campitelli, risolta e pagata dall’Amministrazione Torquato.
L’elenco dei beni pignorati al Comune.
Eseguiti i pignoramenti dell’ufficio in via Barbarulo n.75, per una superficice complessiva di 179 metri quadrati (da tempo libero, prima occupato dalla protezione civile comunale); quelli di via Siciliano 57-59, noto come dei tributi, esteso su una superficie di 288 metri quadrati (oggi libero se non in una parte destinato a deposito degli atti del settore comunale); un terreno nella frazione Trivio del comune di Castel San Giorgio, di 8.267 metri quadrati (in fitto); un deposito in via Luciano Gambardella (zona Casale Nuovo) di sette metri quadrati; alcuni appartamenti di un fabbricato in via Gramsci n.8, il cosiddetto palazzo Cassola, per 224metri quadrati complessivi, attualmente vuoti, un tempo sede di alcune associazioni; una porzione di fabbricato in corso Vittorio Emanuele, il cosiddetto Palazzo San Matteo, di 150 metri quadrati (l’ex asilo, ora vuoto, nel cortile dell’edificio che ospita la biblioteca comunale), un immobile in via Caiano con giardino, nella periferia della città, di 409 metri quadrati (da tempo vuoto, è l’ex scuola elementare di Fosso Imperatore).
Notificato l’avvio della procedura di esproprio.
È stata avviata la procedura di notifica di esproprio dell’area dove oggi sorge il parcheggio di via Canale, un’azione antecedente al pignoramento, come previsto dal piano triennale delle opere pubbliche.
Giuseppe Colamonaco – Le Cronache