NOCERA INFERIORE. Sul caso dimissioni interviene a muso duro anche il Movimento cinque stelle di Nocera: «Dimissioni in seno alla Patto dell’Agro, sempre più inutile ed inefficace l’ente consortile che doveva provvedere allo sviluppo dell’Agro-Nocerino ma che finora ha sviluppato, si fa per dire, solo incarichi e poltrone. Sono dunque arrivate addirittura le “dimissione collettive”. Cosa che da più parti avevano auspicato più volte. Il Cda dimissionario non aveva considerato (la legge): L’amministratore di società partecipata che sia nel contempo titolare di carica elettiva non può percepire emolumenti (a parte il rimborso spese e l’eventuale gettone di presenza). Noi, come “Nocera in Movimento” annotiamo questo ennessimo atto politico pieno di contraddizioni visto che, se c’è effettivamente questa incompatibilità, si potevano anche evitare queste nomine.
Del resto, dobbiamo sottolineare altri aspetti di un certa rilevanza politica, sociale e di merito. Gli enti e gli strumenti di concertazione presenti nell’Agro, a cui partecipano i comuni stessi sono stati , nelle campagne elettorali nocerine , nel 2011 e nel 2012, ritenuti da questa amministrazione comunale di Nocera Inferiore, assolutamente inutili e da rottamare.
Alla luce di quanto accaduto ed in correlazione anche alla sgradevole vicenda del Piano di Zona, non possiamo fare altro che prendere atto di una totale indifferenza rispetto ai problemi che affliggono il nostro territorio. E’ chiaro che le energie dei partiti al governo del Patto, e di vari comuni del Territorio, sono tese unicamente alla gestione per fini privatistici dell’ente stesso.
L’unico modo che abbiamo per riportare i cittadini al centro degli interessi è quello di mandare definitivamente a casa questo modo di fare e di amministrare la cosa pubblica sia che venga da destra sia da sinistra o da componenti civiche che si “accodano” al partito vincente (ormai non più tanto) e soprattutto al “sovrano della zona”.
Per non perdere finanziamenti ed opportunità per il nostro territorio è necessario applicare metodi meritocratici nell’individuazione di dirigenti, organi fattivi e soprattutto risorse affinchè si valutino progetti nell’esclusivo interesse della cittadinanza.
Saranno mai capaci di farlo gli attuali partiti?
La risposta è No! Questo il dramma!»