CASTEL SAN GIORGIO. San Giorgio Servizi: vicenda infinita! Al di là delle chiacchiere di una ipotetica incorporazione della San Giorgio Servizi da parte di Salerno Energia che con i suoi problemi non avrebbe alcun interesse a assumersi un altro mezzo milioni di debiti, chi ha fatto intravedere una simile possibilità ai dipendenti ha forse omesso di dire che mentre Salerno Energia è oramai una partecipata del Comune di Salerno ma è una Spa con soci privati, la San Giorgio Servizi è una società in house al 100% del Comune e che risponde, per questo, a norme particolari anche di trasparenza.

E a proposito di trasparenza, udite udite, alla San Giorgio Servizi, l’amministratore unico della società che ha la rappresentanza legale e quindi si assume tutte le responsabilità, a giugno del 2016 ha nominato in una vertenza di lavoro addirittura un legale che è la sorella del presidente in carica. Cose da da lasciare interdetti.

Dopo la parentopoli continuano i misteri “divini” della San Giorgio Servizi. C’è da scommetterci che come nel caso del responsabile tecnico in cui l’amministratore si difese affermando che era a costo zero per la società (nel caso il dipendente farà poi causa per farsi riconoscere le spettanze i cittadini si augurano che la Fasolino intervenga per ripianare di tasca propria le spese) anche questa volta si potrebbe anche dire che il legale, essendo la sorella del presidente, non ha percepito o non percepirà alcuna parcella.

E se c’era qualche altro professionista locale disposto, per prestigio o per curriculum, a difendere gratuitamente la società in house del Comune? Seppur a costo zero, comunque ci sarebbe l’onore e la pubblicità di aver difeso una società del Comune: elementi che potrebbero far gola anche ad altri.

Certo, si potrebbe immaginare che il presidente, di nomina comunale e dipendente del Comune possa non consentire queste decisioni onde evitare chiacchiere. Di questo incarico, è a conoscenza il commissario prefettizio? Qual è la sua opinione?

Il manager di una società in house non può solo limitarsi a capire come va trattata una fattura o come va organizzato il personale. Rispetto agli ordini politici deve anche saper riconoscere quando questi ordini dall’alto mettono a rischio la propria responsabilità. Diceva un noto proverbio asiatico: “Quando il saggio indica la luna lo stolto guarda il dito”.

Purtroppo a Castel San Giorgio molti politici locali hanno potuto imperversare per decenni proprio perché erano in molti coloro che guardavano il dito.

La speranza resta ora il commissario prefettizio. Un rappresentante dello Stato, per quali possano essere le sue idee politiche, controlli che tutto sia in regola. Tutto questo è accaduto sotto la sua gestione e i cittadini si aspettano decisioni coerenti con ruolo, funzione e trasparenza.

Gianfranco Pecoraro – Le Cronache
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