È giunta in redazione, una lettera di un Docente in pensione. In essa l’appello ai commissari ad essere clementi nelle prove orali, riguardo alle selezione dei futuri docenti. La pubblichiamo integralmente, così come pervenuta.
“Pensa, prima di bocciare, Pensa
Pensate, o colleghi commissari, prima di bocciare agli orali … pensate! A scrivervi è un Docente in pensione da qualche annetto. Nelle vostre mani c’è il futuro di una famiglia o di un giovane che è riuscito a laurearsi in tempo, abilitarsi con tanti sacrifici anche economici ma che da questo Paese, che è l’Italia, dove il merito non va premiato, non ha mai avuto nulla. Ecco questa potrebbe essere l’occasione per un premio tanto atteso e sudato. Pensa, caro collega, che il futuro di questi giovani o di tante famiglie è nelle tue mani. Se un docente è stato ammesso a sostenere la prova orale di un concorso a cattedra dopo aver superato una difficile prova scritta e dopo aver in precedenza conseguito due lauree, i test per l’ammissione al Tirocinio Formativo Attivo, dopo aver pagato circa tremila euro per seguire i corsi del TFA (sostenendo due tirocini a scuola e circa venti esami in pochi mesi), magari avendo già esperienza nella scuola, NON PUO’ ESSERE FERMATO PROPRIO ADESSO. E’ come se giunto sulla cima di una montagna, dopo aver fatto enormi sacrifici, all’improvviso cade senza poter più risalire. Sì, cari colleghi, perché in un Paese che ai giovani offre ben poco sarà difficile risalire. Subentrerà l’angoscia, la depressione, lo sconforto. Perciò, cari colleghi, non fermate questi docenti proprio adesso. Questi docenti, straselezionati, sono stanchi, demotivati, sottoposti all’ennesima prova. Vi chiedo umilmente di essere clementi, pensando che nelle mani avete compiti di insegnanti abilitati che per l’ennesima volta si sottopongono ad un concorso, che per l’ennesima volta si sottopongono a prove scritte, orali, e che prestano già servizio nella scuola, siano essi giovani o adulti, vi prego, non negate loro la certezza di un futuro lavorativo. Voi, solo voi, potete comprendere il loro stato d’animo, non certo chi dall’alto ha deciso le regole di questo “gioco”. Siete stati anche voi giovani docenti. E se qualcuno non ricorda bene qualcosa sorvolate, perché c’è ansia, tensione. Quanti di noi all’inizio della carriera preparavano le lezioni a casa il giorno prima e studiavano studiavano studiavano prima di entrare in classe!!! Questi docenti continueranno a prepararsi e a studiare per tutta la loro carriera. Ma almeno diamo loro un futuro, una STABILITA’ … quella che tutti noi abbiamo avuto. Poniamoci difronte a loro come un padre o una madre al proprio figlio in cerca di un lavoro. E’ brutto dirlo, ma si stanno giocando il futuro. Voi, docenti o dirigenti scolastici, professionisti, preparati e con tanti anni di esperienza, potete capirli.
Grazie per l’attenzione!”
Un docente di Italiano in pensione !