Agropoli: scoperto evasore totale, sequestrati i beni

salerno sequestrato impianto rifiutiL’esecuzione della misura cautelare reale segue l’applicazione di un primo provvedimento di sequestro già avvenuto nel mese di marzo 2012, a seguito del quale le Fiamme Gialle di Agropoli hanno concluso un’ulteriore verifica fiscale nei confronti dell’impresa di Ogliastro Cilento (SA) per il biennio 2009-2010.

Complessivamente, le verifiche fiscali eseguite dai militari della Guardia di Finanza hanno permesso di far emergere l’ingente evasione fiscale perpetrata da tale società di capitali, essendo stata constatata la sottrazione di materia imponibile ai fini delle imposte sui redditi per oltre 7,8 milioni di Euro ed ai fini Iva per 800 mila Euro.

Addirittura, per il periodo d’imposta 2010 la società aveva totalmente occultato al Fisco i propri ricavi per 6,2 milioni di Euro, come ricostruito dai verificatori, omettendo la presentazione delle dichiarazioni fiscali e qualificandosi, pertanto, come “evasore totale”.

Nei confronti della società, inoltre, sono stati recuperati costi per 280.000 Euro documentati con una fattura recante l’intestazione di un fornitore residente in un Paese inserito nella lista nera dei paradisi fiscali off-shore, nonché l’Iva evasa su cessioni fatturate a clienti francesi, tedeschi, olandesi e statunitensi per 1,5 milioni di Euro, per le quali non è stato dimostrato l’avvenuto trasporto delle merci negli Stati di destinazione.

Al termine delle due verifiche fiscali, l’imprenditore è stato denunciato per i reati di frode fiscale mediante emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali, falso in scrittura privata ed uso di atto falso.

Le successive indagini patrimoniali, disposte dall’Autorità Giudiziaria, hanno consentito di ricostruire i complessi passaggi societari che hanno riguardato le società appartenenti al gruppo imprenditoriale riconducibile al soggetto indagato nel periodo in cui l’impresa controllata era oggetto di attività ispettive e nei mesi successivi.

Tali investigazioni hanno permesso di accertare che, dopo essersi direttamente intestato la totalità delle quote societarie della holding di partecipazioni precedentemente detenute attraverso una società off-shore con sede nelle Isole Vergini Britanniche, alla fine del 2012 l’imprenditore ha trasferito la sede legale da Genova a San Miniato (PI) e rivenduto le quote al coniuge, al valore nominale di 10.000 Euro, nonostante tale società detenesse,

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