Il 21 maggio al Museum di Napoli, omaggio a Paisiello

Capricci, sinfonie, notturni, sonate e canzoni alla napoletana, quella della Napoli di Carlo di Borbone celebrata in musica in un omaggio” La partenza” al grande compositore Giovanni Paisiello, a 300 anni dalla sua morte. Le composizioni per clavicembalo accompagnato che saranno riproposte sabato 21 maggio nel programma Rarità Ritrovate, dall’Ensemble Barocco LE MUSICHE DA CAMERA (Debora Capitanio al clavicembalo ed Egidio Mastrominico al violino) al MUSEUM,, fanno parte della pregevole raccolta di sonate, sinfonie e rondò per cembalo o pianoforte con accompagnamento di violino, che Paisiello compose tra il 1776 e il 1784 presso la corte di Caterina II a Pietroburgo e dedicate alla “S.A.I., la granduchessa di tutte le Russia, Maria Fëodorovna” e la cui fonte manoscritta utilizzata per l’edizione moderna è custodita presso la Biblioteca del Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli.

Da questa raccolta sono state scelte la Sonata Quinta in Rondò, il virtuosistico Capriccio in Re maggiore e due composizioni brevi, il Notturno e la Canzona “La Partenza”, colme di melodia e di quella leggiadra bellezza che hanno reso popolare Paisiello sino ai nostri giorni. Manoscritto singolo invece è quello della Sinfonia “La Pazza Per Amore” composta “per uso di D. Matilde Galvez Minutolo”, ridotta per cembalo con accompagnamento di violino. Il programma si completa con due opere di due maestri partenopei contemporanei di Paisiello. Di Pietro Alessandro Guglielmi, fecondo e geniale compositore che rappresentò con Paisiello, Cimarosa e Piccinni la Scuola Napoletana del secondo Settecento Italiano, sarà eseguito il “Concerto per cembalo con accompagnamento di violino in Do maggiore”; di Emanuele Barbella, notissimo violinista/compositore, amico di Lord Hamilton e del Burney e continuatore nella seconda metà del 700 della scuola violinistica partenopea iniziata nel 600, sarà eseguita la Sonata III per violino e basso che con le sue sorprese armoniche e con il suo terzo tempo “Alla Veneziana” chiude il programma con una pennellata di non sgradevole follia.
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