NOCERA SUPERIORE. «Nei prossimi giorni presenteremo una richiesta con la quale chiederemo di essere sentiti per chiarire la vicenda.
Siamo a disposizione dell’autorità giudiziaria per ogni necessità. La mia assistita è serena». Queste le parole dell’avvocato Gianseriaco Miniaci, difensore dell’assessore alle politiche sociali Maria Stefania Riso indagata per l’affidamento del servizio Informagiovani alla cooperativa Archè di Pagani.
Pochi giorni dopo la denuncia delle opposizioni, e precisamente in una conferenza stampa dell’ottobre dello scorso anno, sul presunto conflitto di interessi, sollevato dalle opposizioni, il sindaco Cuofano aveva tenuto una conferenza stampa definendo l’iniziativa della minoranza: «Sciacallaggio intimidatorio».
Il primo cittadino e l’assessore Riso affermarono che la procedura era legittima. «Tutto è nato da un banalissimo errore di digitazione nel curriculum dell’assessore Stefania Riso, dove erroneamente si riporta una prestazione professionale in corso fra l’assessore e la cooperativa quando, invece, per un mancato aggiornamento del documento, il rapporto è datato 2002 ed è ampiamente concluso, affermò il sindaco».
E ieri, il primo cittadino ha precisato circa la notizia del suo coinvolgimento quale indagato nell’inchiesta del pm Nesso e dei carabinieri della sezione di Pagani di Nocera Inferiore apparsa su più organi di stampa: «La notizia riportata in maniera del tutto infondata e con una verifica dei fatti assolutamente superficiale se non inesistente, mi ritrae indagato nella vicenda Informagiovani. Niente di più falso.
Questo è becero sciacallaggio, oltre che scarsa professionalità nel rispondere ai doveri deontologi alla base di un corretto e democratico esercizio della professione giornalistica.
Detto ciò, sono sereno e ribadisco la mia fiducia nella magistratura e nella trasparenza dell’assessore Maria Stefania Riso».
Le Cronache.