Il “NO” dell’Italia agli OGM: divieto in 21 Stati Ue

In Italia non vi saranno coltivazioni OGM (Organismi Geneticamente Modificati), questo quanto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea. Decisione ormai esecutiva da parte della Commissione che, il 3 marzo 2016, ha mutato l’ambito geografico relativo alle coltivazioni del granoturco geneticamente modificato.

Gli stati membri, in base alla la direttiva (Ue) 2015/412, potevano adeguare il proprio ambito di coltivazione, facendo domanda. Questo nel marzo 2015, così l’Italia ha chiesto di escludere il proprio territorio nazionale da tutte le coltivazioni Ogm.

Molti sono gli Stati UE che hanno aderito al divieto di coltivazione di mais MON 810: Lettonia, Grecia, Francia, Croazia, Austria, Ungheria, Paesi Bassi, Belgio (per il territorio territorio della Vallonia), Polonia, Lituania, Regno Unito (per i territori dell’Irlanda del Nord, della Scozia e del Galles), Bulgaria, Germania, Cipro, Danimarca, Lussemburgo, Malta e Slovenia.

La Germania, ha richiesto l’autorizzazione alla coltivazione di Ogm, per fini di ricerca. In totale, sono 21 i paesi europei nei quali il Mais MON 810 (geneticamente modificato) non potrà essere coltivato.

In Italia, alcuni ricercatori, in un servizio tv della Rai nella trasmissione “Presa Diretta” , auspicavano per fini di ricerca la coltivazione degli Ogm in campo aperto. La decisione presa, del divieto sul territorio nazionale, potrebbe escludere questa possibilità.

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