Il pomodoro San Marzano, sta vivendo una crisi di identità. Una crisi che parte dall’Unione Europea che, recentemente, ha deciso le sorti del “Made in Italy”, in questo caso del Made Agro Sarnese Nocerino. Il pomodoro Dop, proveniente dal Perù, donato nel 1700 al Re di Napoli, potrebbe essere coltivato in Belgio: in barba alla tutela D.O.P. ed ai produttori italiani locali.
È la seconda crisi che si abbatte sul pomodoro San Marzano, dopo quella degli anni’80, quando l’oro rosso venne falcidiato da un parassita. La forte volontà e la determinazione dei contadini dell’ager nucerinus, fu la motivazione per riprendere la coltivazione del San Marzano, tornato a nuova vita. Sacrifici, tanti, dai produttori alle industrie di trasformazione che, oggi, devono fare i conti con questa “assurda” decisione comunitaria.
Il comune di San Marzano, quello di Acerra e la Provincia di Napoli, hanno avviato deliberando nei rispettivi consigli comunali, una campagna sensibilizzazione verso l’Unione Europea e gli enti territoriali: in rete è stata lanciata anche una petizione, #iostoconSanMarzanoDop.
Non mancano le iniziative di tutela, sul sito della Coldiretti, si legge: “Il pomodoro San Marzano dell’agro Sarnese Nocerino DOP è una varietà conosciuta in tutto il mondo, sulla cui produzione si regge l’economia di 41 comuni delle province di Salerno, Napoli e Avellino in Campania, che l’Unione Europea deve tutelare sulla base del regolamento n. 1151/12. La norma sulla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli ed alimentari che prevede apposite sanzioni amministrative per tutti coloro che utilizzano impropriamente segni distintivi di un prodotto nella presentazione e nella commercializzazione”.
A sostegno della tutela del pomodoro San Marzano, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, l’europarlamentare Isabella Adinolfi del M5s e i tanti cittadini che in rete hanno sottoscritto la petizione lanciata on line.
Si attendono sviluppi e si spera in un passo indietro dell’UE.
gc.
